9 Agosto 2012

La medaglia miracolosa: il grande nel piccolo

La medaglia miracolosa: il grande nel piccolo
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«Misure ridottissime — due centimetri di lunghezza per uno di larghezza — per un messaggio infinito, perché è il messaggio salvifico. Non dovrebbe sorprendere, poiché contemplare ciò che è grande in ciò che è piccolo è proprio della dinamica cristiana. Eppure la Medaglia Miracolosa suscita sempre meraviglia. Mobilitò subito le masse, che le attribuirono il titolo di “miracolosa” proprio per le grazie che si riversavano quale frutto della devozione mariana.

Era la notte tra il 18 e il 19 luglio 1830 quando la Vergine apparve a Catherine Labouré, nella cappella parigina di Rue du Bac, preannunciandole la missione che le sarebbe stata affidata: coniare una medaglia secondo il modello che la Vergine le avrebbe mostrato. Nell’insieme l’apparizione mariana significò anche una previsione materna, una consolazione e un ancoraggio nella fede, in quanto avvisava dei subbugli che avrebbero attraversato la Francia, le cui strade e le cui piazze si sarebbero tinte di sangue (…). La medaglia fu coniata seguendo fedelmente quanto chiesto dalla Vergine alla novizia delle Figlie della Carità nell’apparizione successiva, il 27 novembre». E’ l’incipit di un articolo apparso sull’Osservatore romano del 18 luglio che recensisce un piccolo libro, La medaglia miracolosa. Una lettura esegetica (Padova, Messaggero edizioni), nel quale Gino Ragozzino spiega nel dattaglio i dodici segni impressi in questa immaginetta: un trattato teologico sul mistero della redenzione  racchiuso in «pochissimo spazio». Prosegue l’articolo: «Il primo a certificare l’origine soprannaturale della medaglia fu il confessore di suor Caterina, Jean-Marie Aladel, che diede l’ordine di coniarla. Non erano ancora trascorsi tre anni e già milioni di fedeli l’avevano accolta e avevano sperimentato le sue grazie. Tale origine soprannaturale fu riconosciuta dalla Chiesa nel 1894. Lo stesso Leone XIII autorizzò la festa di Nostra Signora della medaglia miracolosa e approvò il relativo ufficio della messa. “Certamente Ella – osserva Gino Ragozzino – non chiede che tale trattato sia letto e inteso da tutti nella sua interezza. Ella vuole soltanto che la medaglia si portata con “confidenza”, ovvero con pieno affidamento a Lei, Immacolata mediatrice di grazie». Titolo dell’articolo Il grande nel piccolo.

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