26 Settembre 2013

Parrazzoli, la grazia e la pietà

Parrazzoli, la grazia e la pietà
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Esce un nuovo libro di Ferruccio Parrazzoli, il Fantasma di Dio (Il Saggiatore, euro 15). Sull’Avvenire del 26 settembre Alessandro Zaccuri intervista l’autore, il quale accenna a un «piccolo racconto, una specie di apologo» ivi contenuto: «Dopo la morte, l’anima dell’uomo incontra finalmente Dio. Me li immagino come due vecchi amici che, tra alti e bassi, si sono sempre voluti bene. Si sono fatti qualche dispetto, si capisce. Hanno perfino litigato. Ma adesso si guardano in faccia, scoppiano a ridere, si abbracciano. Ecco, per me questa è la grazia. Questa risata fraterna è l’ultima parola». Un’idea, spiega, che gli è venuta parlano con un amico, e «rendendomi conto che tutti hanno bisogno di pietà. Ne hanno bisogno gli uomini, ma anche Dio».

 

Nota a margine. Immagine poetica, quella di Parrazzoli, sulla quale qualche teologo avrebbe qualcosa da ridire. Ma è poetica, appunto, e va bene così: tocca il cuore. In particolare quell’accenno finale ci ha fatto venire in mente la scultura che accompagna la nota, e che vibra di commosso stupore.

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