4 Giugno 2013

Assolti criminali di guerra serbi: a loro difesa funzionari dell'amministrazione Usa

Assolti criminali di guerra serbi: a loro difesa funzionari dell'amministrazione Usa
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Srebrenica: memoriale del genocidio

«Il tribunale dell’Aia per l’ex Jugoslavia ha scritto, giovedì scorso, una delle sue sentenze più importanti, e perfino storiche. Il capo dei servizi segreti serbi, Jovica Stanisic, e il suo vice, Franko Simatovic, sono stati prosciolti. Gli uomini più vicini a Milosevic, quelli direttamente incaricati di creare, armare e coordinare le truppe paramilitari in Bosnia e Croazia, ossia di gestire in prima persona “la guerra sporca”, evitano la condanna». Così Mara Gergolet sul Corriere della Sera del 4 giugno (titolo dell’articolo: Assoluzioni per i crimini nei Balcani l’Aia non soddisfa le aspettative). La Gergolet riporta un commento pubblicato sull’Herald Tribune  dallo storico Eric Gordy secondo il quale la sentenza «stabilisce anche il principio che di fatto impedisce qualsiasi condanna: nessuno dei crimini commessi può essere imputato a Stanisic, perché il sostegno ai crimini non implica che fosse “specificamente diretto al compimento di quei crimini”».

Prosegue la Gergolet: «Forse c’è una lettura più semplice della sentenza. Stanisic era un “contatto della Cia”, un doppio agente, tanto che alti funzionari dell’amministrazione Usa hanno testimoniato a suo favore».

 

Nota a margine. l’accenno della cronista sulle testimonianze di alti funzionari Usa lascia interdetti, come anche quello della possibile appartenenza alla Cia dell’imputato. Perché evidentemente su quella guerra c’è ancora tanto da scoprire e da capire. E anche perché desta stupore la differenza di trattamento da parte del Tribunale dell’Aia  tra questi criminali e Milosevic. Considerando che quest’ultimo, probabilmente, ha avuto meno responsabilità nei massacri di quelle di Stanisic: il primo era un politico che ha portato il Paese verso una tragica avventura militare foriera di orrori, l’altro un operativo che coordinava sul campo pulizie etniche e stragi. D’altronde la storia la scrivono i vincitori.

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