Cade il primo F 16 ucraino: magia infranta
L’abbattimento del primo F 16 ucraino ha una portata simbolica, sia perché disvela in maniera plastica lo scarso impatto che l’ennesima arma magica avrà sul conflitto, sia perché mette a nudo le tragiche defaillance dell’esercito ucraino e le lotte intestine che ne dilaniano la leadership, un crepuscolo degli dei che stride non poco con il giubilo sguaiato che sta accompagnando l’offensiva di Kursk.
Pilotato da un vero e proprio top gun, Alexei Mes, l’F 16 era alla sua prima missione. Nel dare notizia del decesso, Wingmen for Ukraine, una della tante organizzazioni che sostengono l’impegno bellico di Kiev, scrive su X: “Mes non era solo un pilota esperto, ma anche un sostenitore delle capacità di difesa dell’Ucraina. Insieme al suo collega, il defunto Andriy Pilshchikov [deceduto in un incidente aereo durante un volo di addestramento il 25 agosto scorso ndr.], ha visitato gli Stati Uniti nel 2022 per fare pressioni per la fornitura di jet da combattimento F 16 all’Ucraina”.
Tragedia doppia per Kiev, perché è stato abbattuto da fuoco amico, un missile Patriot, come ha rivelato la deputata Maryana Bezuglaya, che da tempo ha messo nel mirino il capo dell’aeronautica, e come ha confermato successivamente il New York Times.
La voce del padrone
La credibilità della Bezuglaya sta tutta nel suo ruolo, che Strana descrive così: “Negli ambienti politici [di Kiev] è da tempo diffusa l’opinione che la Bezuglaya si faccia portavoce dell’ufficio del presidente e dica cose sull’esercito che Bankovaya [il governo ndr] stessa non può dire per vari motivi”.
“Questa opinione si è particolarmente rafforzata dopo che la Bezuglaya ha iniziato a criticare l’ex comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny nella maniera più feroce possibile, poco dopo che si era sparsa la voce che Vladimir Zelenskyj voleva licenziarlo. E le sue dichiarazioni sono state percepite come una preparazione informale alle dimissioni del comandante in capo”
Strana dettaglia che la Bezuglaya sarebbe la “voce” di Andrei Ermak, l’ex produttore cinematografico (sic) che l’ex comico Zelensky ha messo a capo del suo ufficio presidenziale.
Ma al di là del particolare, resta che essere presi di mira dalla signora non porta bene, cosa di cui si deve essere accorto anche il comandante in capo dell’aeronautica, Nikolai Oleshchuk, che aveva risposto a muso duro alle sue rivelazioni, spiegando che l’esercito non voleva rendere pubblica la notizia del fuoco amico perché c’è una guerra in corso.
“Ma questo è indifferente per le persone che hanno eletto Maryana Bezuglaya come strumento per screditare la più alta leadership militare. Non sarà possibile impiccare tutti i cani all’esercito, però mi rivolgo al deputato del popolo che ha venduto molto tempo fa il suo nome per raggiungere questi vili obiettivi: Maryana, verrà il momento in cui ti scuserai davanti a tutto l’esercito per quello che hai fatto, spero in tribunale!”. Poche ore dopo, chiosa Strana, Oleshchuk è stato licenziato…
Insomma, un ambientino niente male il fulgido esempio di democrazia che l’Occidente è chiamato a sostenere a costo della vita dell’ultimo ucraino. Ma se riportiamo la notizia è anche per riferire le pregresse critiche di Maryana al comandante dell’aeronautica finito ingloriosamente ai giardinetti.
Falsificare per continuare a combattere
Critiche alzo zero, quelle di Mryana, un po’ su tutta l’organizzazione della difesa aerea, motivo di perdite sia delle difese antiaeree che degli addetti alle stesse e che lascia campo libero agli attacchi del nemico.
Ma la critica che appare più interessante riguarda la tendenza delle autorità militari, sempre l’aeronautica nello specifico, a manipolare le informazioni sugli attacchi dei missili e dei droni russi. Strana riferiva che Mryana ha accusato il Comando dell’aeronautica di “falsificare le statistiche sugli impatti, designando come ‘detriti’ i missili che invece colpiscono gli obiettivi”, causando miliardi di danni alle infrastrutture critiche.
Se si tiene presente che la stampa occidentale riporta in modalità dogmatica le informazioni di parte ucraina, si ha la misura di quante falsificazioni siano state propalate in questi anni. E non sembra che ciò possa essere circoscritto alle sole informazioni riguardanti i cieli…
Tali falsificazioni hanno uno scopo preciso: nascondere la realtà di quanto sta realmente accadendo in Ucraina. Si deve far vedere che, nonostante le difficoltà, che non si possono celare del tutto, la situazione è gestibile e che quindi lo sforzo bellico deve proseguire. Nessuno spazio alla diplomazia, finché Kiev potrà ancora brandire la vittoria sul nemico.
Dopo gli F 16 è il turno dei missili magici
Una vittoria che ora necessita l’ennesima arma magica: i missili a lungo raggio. Per ora l’amministrazione americana sta rigettando la pressante richiesta dei falchi iper-atlantisti che stanno dietro le pressioni ucraine, un freno che ha bloccato anche il placet di Londra all’utilizzo dei suoi vettori.
Ma quanto accaduto in passato non promette nulla di buono, dal momento che le escalation precedenti hanno seguito un’analoga dinamica, fatta di dinieghi ripetuti con cedimento finale.
Ma questa escalation avrebbe un impatto diverso dalle precedenti. Stiamo parlando di un’opzione che ha tutti i tratti di un detonatore per far scoppiare la terza guerra mondiale.
Quanto all’offensiva di Kursk, nulla è cambiato rispetto ad alcuni giorni fa, in cui è stata fermata. In realtà, l’offensiva era fallita già l’11 agosto, quando il mondo avrebbe potuto svegliarsi con la centrale atomica di Kurčatov in mano agli ucraini.
Sarebbe stato un evento paragonabile all’11 settembre 2001 – crollo delle Torri Gemelle e attacco al Pentagono – quando i neocon e i loro affiliati globali urlarono al mondo che nulla sarebbe stato più come prima. Gli è andata male, e la mattanza ucraina prosegue secondo il vecchio macabro spartito.
Ps. Le morti alquanto bizzarre e a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro dei due principali sponsor della campagna per armare l’Ucraina degli F 16 suscita tanta curiosità e qualche domanda. Tanti i soldi che accompagnano l’invio di armamenti a Kiev, molti dei quali vengono accaparrati indebitamente (basta leggere il Kyiv Post che documenta ogni giorno la corruttela dilagante a Kiev). Curiosità e domande, nulla più.