9 Agosto 2014

Carter, la guerra di Gaza e il riconoscimento di Hamas

Carter, la guerra di Gaza e il riconoscimento di Hamas
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Stati Uniti ed Europa dovrebbero riconoscere Hamas come legittimo attore politico e rappresentante di una parte consistente del popolo palestinese, un passo preliminare per qualsiasi accordo duraturo di pace. Lo hanno scritto Jimmy Carter, presidente degli Stati Uniti dal 1977 al 1980, e l’ex presidente irlandese Mary Robinson, in un articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista americana Foreign Policy il 4 agosto.
La guerra di Gaza, scrivono i due presidenti, «è il risultato della scelta volontaria di bloccare una mossa molto promettente per la pace nella regione: l’accordo di unità nazionale tra le diverse fazioni palestinesi, in aprile». Il governo di unità palestinese «è stata una grossa concessione da parte di Hamas, che ha affidato il controllo di Gaza a un governo tecnico senza esponenti di Hamas al suo interno. Il nuovo governo oltretutto aveva accettato di riconoscere i tre principi affermati dal Quartetto per il Medio Oriente, composto da Nazioni Unite, Stati Uniti, Unione europea e Russia: non violenza, riconoscimento di Israele e rispetto degli accordi siglati in passato. Tragicamente, Israele ha respinto questa opportunità di pace ed è riuscita a impedire al nuovo governo di assumere il controllo di Gaza»
Ma la guerra, proseguono Carter e la Robinson, non è riuscita a far collassare il governo palestinese. «L’unità nazionale oggi è più forte di quanto non sia stata per anni. Crediamo che questo sia uno degli sviluppi più incoraggianti degli ultimi tempi». L’unità tra Fatah e Hamas è la premessa necessaria per la riapertura delle frontiere di Gaza, sotto il controllo palestinese e internazionale. Ma per fare questo «Stati Uniti e Unione europea dovrebbero riconoscere che Hamas non è solo una forza militare, ma anche politica. Non si può sperare che Hamas scompaia, o che collabori alla propria distruzione. Solo riconoscendone la legittimità di attore politico, che rappresenta una porzione sostanziale del popolo palestinese, l’Occidente può cominciare a creare i presupposti affinché Hamas deponga le armi». È un passo fondamentale verso il riconoscimento dello Stato palestinese, concludono i due. Detto dal presidente che presenziò alla firma degli accordi di Camp David tra Begin e Sadat, nel 1978, non è un fatto da poco.
 

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