14 Agosto 2023

Hiroshima e Nagasaki: una morte piacevole...

Hiroshima
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Dopo le esplosioni di Hiroshima e Nagasaki i giapponesi avvertirono l’America che, oltre alle vittime dell’esplosione, si stavano registrando decessi ulteriori causati dalle radiazioni.

Il rischio della radioattività persistente all’esplosione non era ben chiaro a quanti lavorarono al progetto Manhattan, anche se le misure protettive imposte agli addetti denotano che certa coscienza c’era.

Un po’ tale rischio non interessava, soprattutto ai generali e ai produttori della bomba (più propensi, piuttosto, a mettere a punto l’arma definitiva), un po’ fu sottovalutato dagli scienziati che avevano creato la bomba atomica.

Ma i documenti declassificati pubblicati sul National Security Archive, dimostrano che gli Stati Uniti, successivamente, furono informati sia dai giapponesi sia dai loro stessi tecnici, inviati sul posto per monitorare gli effetti delle Bombe, che qualcosa di orribile si stava consumando.

In un primo momento il generale Leslie Groves, che dirigeva per contro della Difesa il progetto Manhattan, derubricò i resoconti giapponesi come mera “propaganda”, alla quale era inutile dare peso.

Ma i tecnici americani, dopo aver compiuto esami sul luogo, produssero un documento non più negabile su quanto si stava consumando, firmato dal colonnello Stafford Warren, che fu inviato agli scienziati del progetto, i quali rielaborarono i dati e produssero un documento sugli effetti devastanti della radioattività (firmato il 1 settembre 1945).

Il generale Groves fu interpellato nuovamente sulla vicenda, stavolta dal Congresso degli Stati Uniti. Così si legge sul sito citato: “Che avesse letto o meno il rapporto di Stafford Warren, Groves non poteva più affermare che non ci fossero morti per malattie causate dalle radiazioni, ma continuò a disinformare. Così, disse ai senatori statunitensi che non c’erano ‘residui radioattivi’ nelle città bombardate e che la morte provocata delle malattie causate dalle radiazioni era un ‘modo molto piacevole di morire'”.

George Kistiakowsky, scienziato che aveva partecipato al progetto Manhattan, disse che aveva mentito in maniera spudorata, segno che il generale doveva esser stato messo al corrente di quanto avveniva in Giappone.

Robert Oppenheimer, il padre della Bomba, annota il sito, osservò il più assoluto silenzio.

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