7 Gennaio 2016

La Germania e il capodanno di Terrore

La Germania e il capodanno di Terrore
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La Germania è sotto shock per le violenze sessuali di capodanno perpetrate da gruppi di facinorosi stranieri, seguite da furti ai danni delle vittime. Oltre a Colonia, la città più colpita, i blitz hanno avuto luogo anche ad Amburgo e Düsseldorf, per centinaia di casi. Le «aggressioni sessuali di capodanno sembrano essere il risultato di un attacco coordinato», ha affermato il ministro della Giustizia tedesco Heiko Mass. «Così tanti che spuntano fuori dal nulla, sembra un chiaro indizio di coordinamento e organizzazione, e dev’esserci qualcuno dietro di loro». Le parole del ministro tedesco sono state riportate da Andrea Tarquini sulla Repubblica del 7 gennaio (Colonia, sotto accusa la polizia e il sindaco Si indaga su una gang).

 

Nota a margine. Le indagini su questi casi sono ancora all’inizio. Si indaga su una gang di nordafricani che già in passato si è resa protagonista di delitti simili. Ad oggi molte delle vittime denunciano l’aggressione da parte di gruppi di persone. Il tutto concentrato in una notte. Così le parole del titolare della Giustizia tedesco non sembrano affatto prive di fondamento.

 

Lo stupro di massa è un’arma largamente usata dalle agenzie del terrore. Nella Repubblica democratica del Congo è stato perpetrato sistematicamente dalle forze destabilizzatrici nella regione dei Grandi Laghi; ma è stato usato anche altrove (i video dell’Isis ad esempio contengono minacce simili – “violenteremo le vostre donne”- etc). Ovviamente la Repubblica federale tedesca tende a circoscrivere, sia a livello politico che di sicurezza, per non alimentare la spirale della paura.

 

Val la pena ricordare che erano tanti a chiedersi chi fossero davvero i milioni di migranti che recentemente hanno inondato in pochi mesi, improvvisamente e in modo anomalo rispetto ai flussi ordinari, la Germania e l’Europa (fenomeno arginato attraverso un accordo con il presidente turco Erdogan). E se tra questi ci fossero anche gruppi gestiti dai network del terrore (cosa non impossibile, dal momento che il traffico dei migranti è una delle loro maggiori fonti di reddito). Ma non è la sede per approfondire la delicata, quanto complessa, questione migranti, da affrontare con umanità e intelligenza e non con slogan. Torneremo sul tema.

 

Resta da capire qual’è l’effetto di questa brutta pagina di cronaca nera: di certo ha creato difficoltà ad Angela Merkel, che dell’accoglienza dei migranti ha fatto bandiera. Ma potrebbe avere altri effetti meno evidenti. Di certo rappresenta un segnale inquietante sotto diversi profili, da non sottovalutare. Non solo per la Germania.

 

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