21 Dicembre 2015

La sofisticata strategia delle Agenzie del Terrore

La sofisticata strategia  delle Agenzie del Terrore
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Massimo Recalcati, sulla Repubblica del 21 dicembre, si sofferma sulla presenza del Terrificante nelle pieghe della vita: nascosto nella quotidianità, mostra il suo volto atroce in determinati momenti, come una malattia o un lutto improvviso. Allora il «quadro stabile della nostra vita vacilla». «È quello che accade – aggiunge Recalcati – anche nel tempo del terrorismo diffuso dove la minaccia della presenza di una bomba […] irrompe nella scena disfacendo la stabilità ordinaria» della vita. «La presenza della bomba non suscita paura, ma angoscia», perché non ha contorni definiti, «si infiltra nelle pieghe della nostra vita più comune».

 

«La strategia psicologica del terrorismo punta a strappare la maschera a questi nostri luoghi comuni diffondendo il rischio della morte dappertutto. La sua scommessa è quella di scatenare il panico destabilizzante […] L’attentato terroristico non si realizza semplicemente attraverso l’uccisione delle sue vittime, ma nella diffusione del Terrificante ovunque. In questo senso anche un falso attentato realizza perfettamente questo scopo».

 

Ai terroristi, prosegue, «non interessa uccidere ma angosciare, generare insicurezza, smarrimento, panico […] È questo lo scopo massimo del loro disegno perverso che per altro essi dichiarano esplicitamente nei loro messaggi farneticanti: non esiste rifugio, non esiste salvezza come se il nostro corpo della nostra vita fosse invaso da metastasi talmente diffuse da rendere impossibile ogni operazione» (Le nostre vite scosse dall’irruzione del Terrificante).

 

Nota a margine. Di grande interesse tale analisi, perché fa comprendere come le agenzie del Terrore, o del Terrificante per usare il termine di Recalcati, non sono semplicemente quella banda di miliziani sanguinari radicalizzati e ben organizzati descritti dalla narrativa corrente. La strategia che usano è altamente sofisticata come anche i mezzi per realizzarla.

 

Senza padroneggiare la psicologia e i mezzi di comunicazione di massa gli omicidi da loro perpetrati non avrebbero la forza destabilizzante che li caratterizza. Sono conoscenze e tecniche più che moderne quelle che manipolano alla perfezione, difficilmente ascrivibili agli strani Califfi e sceicchi che guidano tali agenzie o agli sbandati che, dall’Occidente, sono confluiti nei loro ranghi (foreign figther). Tema che merita approfondimento.

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