4 Maggio 2013

La strage somala nel silenzio del mondo

La strage somala nel silenzio del mondo
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«In Somalia centro-meridionale […] sono morti di fame quasi 260 mila civili, metà dei quali erano bambini». Così l’Avvenire del 3 maggio, riprendendo il Rapporto Fao reso pubblico il 2 maggio. Un dramma consumatosi silenziosamente tra l’ottobre del 2010 e l’aprile del 2012; un arco di tempo brevissimo, durante il quale «è morto il 4,6% della popolazione totale e il 10% dei bambini sotto i cinque anni». Cifre impressionanti, che potrebbero aumentare: «oltre 20 milioni di civili […] oggi rischiano di morire di fame solo nella fascia occidentale del Sahel». Una carestia «più grave di quella del 1992, quando morirono almeno 220mila persone a causa della scarsità di cibo e acqua», e «passata in secondo piano rispetto alla lotta contro il terrorismo islamico» che da anni lotta contro il governo centrale sostenuto da truppe dell’Unione africana. Ong e agenzie umanitarie avevano lanciato allarmi durante la siccità del 2010, i quali, tuttavia, sono rimasti inascoltati.

 

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