16 Ottobre 2014

L'Asia è ormai il fulcro dell'economia mondiale

L'Asia è ormai il fulcro dell'economia mondiale
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«In occasione del meeting annuo che si è tenuto a Washington, la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno aggiornato le “misure” dell’economia. Usando il Prodotto interno lordo a parità di potere d’acquisto (un metodo per aggiustare i diversi livelli di costo della vita), c’è la conferma di un sorpasso annunciato: l’economia cinese in base a questo criterio è ormai passata al primo posto nel 2014, relegando gli Stati Uniti a numero due […] Ma ci sono ben altre sorprese in questa classifica. L’India balza già al terzo posto superando Giappone e Germania […] La Russia e il Brasile (ora sesta e settima) superano la Francia. L’Indonesia conquista il nono posto, scavalca l’Inghilterra che viene relegata al fanalino di coda. L’Italia di conseguenza sparisce, espulsa dalla Top Ten». È un passaggio di un articolo di Federico Rampini pubblicato il 14 ottobre dalla Repubblica (La Cina supera gli Usa nella top ten del Pil Sempre più emergenti e l’Italia è fuori).

 

Rampini fa notare che gli indicatori usati per stilare tali classifiche sono controversi e che tra queste nazioni figurano alcune nelle quali la realtà è quella di una povertà diffusa (India, Cina, Brasile…). Considerazioni vere che però andrebbero forse integrate da altre: la povertà diffusa inizia a essere una realtà anche in altre nazioni citate, comprese quelle occidentali; inoltre c’è da notare che molta ricchezza del mondo occidentale, più che quella asiatica, è chiusa nel ciclo speculativo, aliena quindi dal circuito della produzione.

 

Due considerazioni ineludibili su questa classifica: la metà dei Paesi più ricchi sono tra quelli indicati dalla sigla Brics, Paesi emergenti, cosa impensabile fino a pochi anni fa. E quattro di questi sono situati in Asia, come a indicare dove si concentra il commercio e la ricchezza del pianeta. Una prospettiva per il futuro e, insieme, un elemento di criticità per l’equilibrio mondiale.

 

La considerazione conclusiva riguarda la relatività di questa classifica. Gli indici economici dei singoli Paesi sono soggetti più che in altri tempi a variazioni anche notevoli. Motivo per il quale questa classifica va presa per quel che è: la fotografia di un momento, con il valore del caso.

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