16 Maggio 2024

L'attentato a Fico, l'amico di Putin

L'attentato è avvenuto mentre Putin era in partenza per la visita di stato in Cina
Fico e Putin
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I medici hanno stabilizzato le condizioni Robert Fico dopo ore di intervento, ma il premier slovacco resta grave. A colpire un poetastro, tal Juraj Cintula Bran, solo pedina di un gioco più grande di lui, ma che sapeva sparare.

Infatti, ha esploso cinque colpi in rapida successione, non un dilettante. E anche la velocità con la quale si è mosso, nonostante i 71 anni, indica preparazione, nonostante tutti i suoi parenti e conoscenti siano rimasti sorpresi dall’accaduto.

Fico e Putin

Fico si è opposto apertamente più volte all’invio di armi all’Ucraina, all’ingresso della stessa nella Nato e alle sanzioni contro la Russia, con la quale ha conservato fecondi rapporti.

Posizioni che gli hanno valso la fama di amico di Putin, come normalmente veniva identificato sui media mainstream. Stranamente, o forse no, tale prossimità, nei report sull’attentato, appare oggi un po’ più sfumata, mentre è più sottolineata la vicinanza al leader ungherese Orban.

Putin si è detto indignato per l’accaduto e, come recita il giornale slovacco Novýčas, ha preso un’iniziativa non usuale, inviando “un telegramma alla presidente della Slovacchia Zuzana Čaputová durante i preparativi per il viaggio in Cina”. Lo zar, infatti, oggi è sbarcato nella Terra di mezzo per un incontro con Xi Jinping della massima importanza globale. Ci arriva con un vulnus che non si aspettava.

 Kremeľ reaguje na atentát na Fica: Putin pristúpil k zriedkavému kroku!

Quanto all’Europa, colpita al cuore, non sono mancate le dichiarazioni di ferma condanna e solidarietà, alcune più sentite altre meno. L’attentato getta cupe ombre sulle prossime elezioni europee.

La profezia e le defaillance della sicurezza

Restringendo la visuale alla sola Slovacchia, va segnalato che Fico aveva prefigurato quanto avvenuto. Così lo scorso 10 aprile: “Gli elettori di Slovacchia progressista [partito di opposizione ndr] aggrediscono verbalmente in maniera spudorata per le strade i politici del governo, e sto solo aspettando il momento in cui tutto questo odio, alimentato con intensità da Denník N, SME o Aktuality [tre media slovacchi ndr], si concretizzi nell’omicidio di qualche politico importante del governo e non sto affatto esagerando”.

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Ma non sono state predisposte misure di sicurezza adeguate e anche la sicurezza del premier non ha brillato, anzi. Esperti di questioni di sicurezza hanno notato che, mentre la mano del killer era già alzata con la pistola in mano, quelle dei body guards sono ancora abbassate.

Reazione rallentata dalla sorpresa, che pure non dovrebbe esserci perché è il loro mestiere. In più, la scarsa preparazione, come ha notato Štefan Hamran, esperto in questo settore, il quale ha notato che, superata la sorpresa, tutti i body guards si sono precipitati contro l’aggressore, mentre nessuno proteggeva più il premier, sul quale invece, come da protocollo, doveva proseguire la protezione ed esser portato via per evitare che venisse colpito nuovamente (misura che serve a evitare anche ulteriori sorprese in caso di più attentatori).

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