5 Maggio 2014

Le accuse a Gerry Adams e la fragile pace in Irlanda del Nord

Le accuse a Gerry Adams e la fragile pace in Irlanda del Nord
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Angosciante vicenda quella che ha visto l’arresto, e successiva scarcerazione, di Gerry Adams, presidente del Sinn Fein ed ex leader dell’Ira. Per gli inquirenti nordirlandesi Adams potrebbe aver ucciso, nel 1972,  Jean McCoville, una vedova accusata di collaborazionismo con gli inglesi. Adams si è difeso, affermando che il crimine allora consumato «è stato un’enorme ingiustizia», ed è stato rilasciato senza imputazioni. Un cold case che si è repentinamente riaperto dopo l’arrivo dagli Stati Uniti di alcuni nastri registrati che accusano Adams. Il problema è che la vicenda rischia di minare il fragile processo di riconciliazione che ha posto fine a decenni di conflitto tra irlandesi e tra irlandesi e inglesi, e di influire sulle prossime elezioni previste tra tre settimane.

Fabio Cavalera sul Corriere della Sera del 5 maggio ha scritto:«Al di là delle responsabilità vere o presunte di Gerry Adams […] il caso di Jean McCoville […] ha messo l’Irlanda del Nord di fronte a un terribile dilemma: riconoscere il diritto sacrosanto dei familiari delle vittime del conflitto e delle faide interne all’organizzazione alla giustizia o tutelare la pace e impedire nuove fratture dalle conseguenze imprevedibili? Sono trascorsi molti anni dalla guerra nordirlandese eppure la tensione e i rancori permangono, sia pure sempre più in misura circoscritta. Dimenticare è sbagliato. Solidarizzare con le famiglie colpite è necessario. Ma il desiderio sacrosanto di giustizia, realisticamente e con grande sofferenza, a volte deve essere sacrificato all’interesse più alto della pace. Il rilascio di Gerry Adams è ragionevole e comprensibile proprio per il presente e il domani senza armi dell’Irlanda del Nord».

Titolo del fondo di Cavalera: Nel Nord Irlanda il dramma del passato contro un presente e un futuro di pace.

 

Nota a margine. Osservazioni realistiche quelle di Cavalera. Restano da capire le motivazioni e i fondamenti di questa oscura vicenda, riesplosa come un fulmine a ciel sereno a ridosso delle elezioni grazie a delle registrazioni occultate negli Stati Uniti (che avrebbero dovuto essere desecretate solo alla morte degli interessati) e a un arresto troppo avventato, come si è visto dalla successiva scarcerazione. Troppi interrogativi intorno a questa inchiesta giudiziaria: non giovano agli interessi della giustizia.

 

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