20 Maggio 2014

L'Egitto e il sostegno trasversale ad Al Sisi

L'Egitto e il sostegno trasversale ad Al Sisi
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«È un’ennesima deriva, forse un vero e proprio naufragio, di quel realismo politico che misurando il contingente per categorie dimentica che ancien régíme è termine che mal si applica a un Paese che ha volto le spalle al passato, traversato tre ondate rivoluzionarie e scongiurato nel sangue l’alternativa islamista. E che, nell’equiparare sessant’anni di regime all’eventuale nomina di Al Sisi a raìs, rimuove di fatto ogni elemento di novità incarnato dall’ex ministro della Difesa e il sostegno trasversale che ne accompagna l’avvento. Un assioma dualistico vorrebbe che l’appoggio a Al Sisi sia ipso eo sostegno ai militari o alla gestione militare. Eppure non pro o contro l’esercito si esplicano le prossime presidenziali, ma in due visioni di vecchio stampo – liberale (AL Sisi) e socialista-nasseriana (Sabah) – che il commentatore Ibrahim Issa sa analogamente “imprescindibili dal sostegno delle forze armate”. Riproporre la contrapposizione reazionari/rivoluzionari è quindi un azzardo anche sul piano sociale. Non foss’altro perché il sostegno a Al Sisi è trasversale ai due fronti, la vecchia classe intellettuale paradossalmente schierata con i giovani di Tamarrud (protagonisti della rivolta contro i Fratelli islamici ndr.) e il fronte progressista frammentario al punto da risultare insussistente». Così lo scrittore svizzero, ma residente da anni al Cairo, Marco Alloni sul Corriere della Sera del 20 maggio commenta la complessa situazione egiziana, spiegando come un’eventuale vittoria di Al Sisi alle prossime elezioni – si vota a fine maggio – non vuol dire una «replica del passato», ovvero un ritorno ai tempi di Hosni Mubarack, come rappresentato in certe semplicistiche analisi occidentali, ma altro e diverso.

 

Nota a margine. Quel che accade in Egitto ha rilevanza per tutto il Medio Oriente. Anche per questo l’analisi di Alloni ha certa rilevanza. Mubarak non ha lasciato un grande ricordo di sé, né in chiave interna né sotto il profilo del ruolo dell’Egitto nelle vicende mediorientali.

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