20 Dicembre 2012

Lo Stato palestinese, suprema garanzia di esistenza per Israele

Lo Stato palestinese, suprema garanzia di esistenza per Israele
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Il Muro tra Israele e Palestina

Di chi è la colpa di questa guerra senza fine tra arabi e israeliani? Si chiede Arrigo Levi sul Corriere della Sera del 20 dicembre. E spiega: «Principalmente di quel mondo arabo-palestinese che (anche se oggi il rifiuto dell’esistenza d’Israele rimane limitato a Hamas e alla Siria, ma non è dir poco) continua a non accettare non dico lo Stato d’Israele, ma la nascita dello Stato di Palestina accanto a quello di Israele (…). Di questo, ha un poco di colpa anche quella destra israeliana, religiosa o ultranazionalista, che invece di cogliere la decisione dell’Onu di ammettere i Palestinesi, sia pure dall’entrata di servizio, come l’occasione di iniziare subito un negoziato definitivo di pace in sede Onu (come suggerisce il presidente Peres), risponde con la tipica cecità di Netanyahu (ma lui non la considera certo cecità), di prenderne motivo per costruire nuovi insediamenti in punti strategici, creando una montagna di ostacoli sulla via del negoziato: di un negoziato che conduca finalmente alla pace».

Conclude Levi: «Conforta, ovviamente, il giudizio di un grande scrittore israeliano come David Grossman, che definisce la risposta di Netanyahu “una reazione prepotente al voto delle Nazioni Unite”. Oltre che prepotente, a mio avviso dannosa per l’interesse d’Israele, che sarebbe, ovviamente, di vedere nascere finalmente uno Stato palestinese al proprio fianco, a suprema garanzia della propria stessa esistenza».

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