26 Aprile 2017

Macron: se eletto, attaccherò la Siria

Macron: se eletto, attaccherò la Siria
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In un intervento alla Camera di Commercio di Amiens, Emmanuel Macron ha dichiarato: «Condanno con la più grande fermezza l’utilizzo delle armi chimiche da parte del regime di Bachar el Assad. Ciò contrasta da una parte con il diritto internazionale e dall’altra con gli accordi del 2013 [accordo per la distruzione dell’arsenale chimico di Assad ndr.]».

 

«Se sarò eletto presidente della repubblica – ha aggiunto -, prenderò le necessarie disposizioni in linea con la coalizione e, se possibile sotto il mandato dell’Onu ma anche senza mandato dell’Onu, per neutralizzare le capacità chimiche del regime di  Bachar el-Assad».

 

Parole pesanti quelle del candidato alla presidenza della Repubblica francese, che mostra una determinazione bellica alquanto inquietante.

Resta che sulle armi chimiche di Assad, nonostante le reiterate accuse internazionali, non è stata prodotta alcuna prova.

 

Neanche una provetta, come accadde per le famose armi chimiche di Saddam ad opera di Colin Powell, allora capo del Dipartimento di Stato Usa, che la sventolò trionfante all’Onu.

 

Peraltro gli Stati Uniti hanno più volte rifiutato l’invito russo a inviare a Idlib, luogo nel quale si sarebbe verificato l’attacco chimico, esperti in grado di accertare la situazione (sui tanti dubbi riguardo l’attacco vedi anche articolo precedente).

 

Ma al di là della veridicità o meno delle accuse rivolte a Damasco, resta il piglio bellicista del candidato presidenziale, peraltro di complessa attuazione stante la presenza in loco dei russi.

 

Situazione complicata quanto tragica la crisi siriana. Per porre fine al mattatoio a ciclo continuo che dura da sei anni occorrono ragionevolezza e diplomazia, non altri guerrafondai.

 

Si spera sia un’esagerazione propria di una campagna elettorale, anche se di un possibile intervento militare francese in Siria ha parlato a più riprese, con una reiterazione alquanto inquietante.

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