17 Novembre 2017

Maidan: i cecchini di allora accusano i manifestanti

Maidan: i cecchini di allora accusano i manifestanti
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I cecchini di Maidan, che hanno sparato sui manifestanti che assiepavano la piazza e le forze di polizia che li contrastavano, non erano agli ordini del governo, ma dalle forze oscure che spingevano per la caduta del premier Viktor Yanukovich.

Questo il resoconto di tre testimoni d’eccezione: due volontari georgiani che in quei giorni si trovavano a Maidan agli ordini di Mikhail Saakashvili, ex presidente della Georgia, e uno dei tiratori scelti che ha partecipato al massacro.

I tre hanno riferito che in quei giorni erano agli ordini di Mamuka Mamulashvili, un consigliere militare di Saakashvili, volto noto della rivoluzione, che si giovava della collaborazione di Brian Christopher Boyenger, un ex ufficiale e tiratore scelto della 101esima divisione aviotrasportata statunitense.

I tre hanno riferito che sono stati questi personaggi a coordinare l’azione dei cecchini, che il 20 febbraio uccisero 103 persone. Per creare caos, suscitare un’ondata di indignazione contro il presidente ucraino e facilitare la rivoluzione. Questo il contenuto di un reportage di Gian Micalessin, pubblicato su Occhi della guerra, al quale rimandiamo.

Al di là delle testimonianze, colpiscono i video che le accompagnano. Le riprese di quel giorno immortalano i manifestanti che cercano di ripararsi dalla pioggia di proiettili.

Nella concitazione, tra loro indicano il luogo di provenienza degli spari: l’hotel Ucraina, che era il quartier generale della rivolta (tale ubicazione dei cecchini ricorre anche nelle testimonianze raccolte da Micalessin).

In un altro video si vedono i manifestanti che bloccano una macchina che stava transitando nella piazza. Aprono il cofano e una custodia. Dentro c’è un fucile di precisione, con tanto di mirino. La folla è sdegnata, apre bene la custodia perché venga filmata.

Ovviamente pensano che si tratti di un agente governativo, da qui la giusta collera. Invece interviene Serghey  Pashinsky, uno dei leader della piazza, che fa segno di lasciar passare l’automobile.

Altri video immortalano gente armata di fucile di precisione nell’hotel Ucraina. E gente che, dopo la strage, sale su un bus nei pressi dell’hotel portando con sé custodie per fucili di precisione (pare abbiano detto che si trattava di strumenti musicali…).

Sulla strage di Maidan c’è stata un’inchiesta da parte del governo ucraino che, ovviamente, ha indicato in Yanukovich il colpevole. Inutile dire che si trattava di un’inchiesta oggettivamente di parte. Non si capisce, o forse si capisce fin troppo bene, perché non sia stato istituito un Tribunale internazionale ad hoc, iniziativa presa per molto meno.

L’inchiesta di Micalessin, ovviamente, è stata tacitata dai media mainstream, nonostante sia di notevole interesse. Va bene così.

 

 

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