29 Settembre 2016

Per una bambina di Aleppo

Per una bambina di Aleppo
Tempo di lettura: 2 minuti

Ad Aleppo si sta svolgendo la battaglia per il controllo di Handarat, una zona collinosa che il governo sta strappando dalle mani dei terroristi. Pubblichiamo parte della cronaca della riconquista del quartiere tracciata da Alberto Stabile sulla Stampa del 28 settembre.

 

«Sul punto più alto c’è la casa dell’ex comandante ribelle Khaled Al-Hayani, ucciso in un raid. Era a capo della famigerata Fourqa Sittash, la Divisione Sedici, alleata di Al-Nusra. Youssef Brahim, uno dei pochi abitanti che non ha mai lasciato il quartiere perché con i suoi dieci figli non sapeva dove andare, racconta il regime del terrore».

 

«Lo stesso Al-Hayani trascinava con la sua auto, lungo le strade, i cadaveri delle “spie” giustiziate senza pietà. Anche sedersi sullo scalino davanti casa era pericoloso. “Un giorno hanno preso una ragazzina. Le hanno legato una gamba a una macchina e una a un’altra. Poi l’hanno squartata. E tutti dovevano guardare. Per non finire ammazzati”.

 

Nota a margine. Interessante in particolare per quanto riguarda la realtà che sottende la parola ribelli siriani più o meno moderati. Da notare che il gruppo cui si riferisce Stabile è si alleato con al Nusra, come più o meno tutte le fazioni jihadiste della Siria, ma avendo propria autonomia, fa parte delle fazioni jihadiste che l’Occidente sostiene con convinzione in funzione anti-Assad e arma in maniera più o meno diretta (ma invia armi anche ad al Nusra – al Qaeda – come ha detto uno dei suoi capi a Jürgen Todenhöfer giornalista del tedesco Focus).

Mondo
22 Luglio 2024
Ucraina: il realismo di Haass