16 Aprile 2015

Notes, 16 aprile 2015

Notes, 16 aprile 2015
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Se Dio vuole. Film profondo e insieme esilarante questo “Se Dio vuole”, un binomio apparentemente strano, di quelli che il cinema non regala facilmente. In queste righe non accenniamo alla trama, che lasciamo agli spettatori, ma a quel che ci sembra il contenuto del film che è in fondo la storia di una conversione. O meglio, e più precisamente, di come il cristianesimo può toccare il cuore di un uomo, con quel tocco gentile che neanche ti accorgi. La storia di una vita, della vita che scorre e che va dove viene portata dall’usata normalità quotidiana, che per un caso fortuito incontra qualcosa di nuovo e interessante. Tanto interessante che cambia quella quotidianità, la rende più umana e più bella.

 

Come si diventa cristiani in un mondo scristianizzato? La pellicola ne accenna senza volerlo e senza neanche metterlo a tema (e forse è la cosa più bella: le cose vere accadono per caso, se Dio vuole appunto). Attraverso un incontro umano, il contatto con una vita diversa. Esilarante il pezzo nel quale una delle protagoniste vuole conoscere il Vangelo e, leggendolo, si addormenta annoiata: in fondo anche il Vangelo è solo bel libro, una bellissima favola se non rimanda a una vita reale.

 

Altro è quel che accade al protagonista della storia, che, ateo, si imbatte per caso in un prete (che ovviamente non gli sta simpatico). Per caso, o non caso, ne condivide un tratto di vita e nei giorni s’accorge che il meccanismo del tempo che scorre può essere altro e sospeso al miracolo, alla grazia di Dio (se Dio vuole, è in fondo la traduzione popolare e prosaica di «per grazia di Dio»).

 

In questo mondo scristianizzato il cristianesimo non è più qualcosa di trasmesso dalla società o dalla famiglia come accadeva un tempo, ma si dà solo per grazia di Dio. Quella grazia che vive delle cose che fa il Signore, grandi o piccole che siano, così che anche una pera che cade da un albero ha un significato e un senso profondo (citazione del film). Un miracolo che può toccare il cuore e far sorridere alla vita che scorre.

Così che anche questa pellicola rappresenta, nel suo genere, un piccolo miracolo. Un regalo di Pasqua di cui ringraziare gli autori (e, ci permettiamo, il Signore).

 

Altro. Ricordiamo a quanti fossero interessati che si può destinare il 5 per mille alla San Callisto onlus, collegata a Piccolenote allo scopo di arricchire la nostra modesta informazione con qualche piccola opera di carità. Per le modalità cliccare qui. Grazie.

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