Iran e Cina: esercitazione navale congiunta
Tempo di lettura: 2 minuti«Le Marine militari di Iran e Cina daranno il via ad una serie di esercitazioni nello stretto di Hormuz e nel Mare dell’Oman a partire dal prossimo 18 giugno. L’annuncio è stato dato ieri sera dell’ammiraglio Hossein Azad, comandante della Prima base militare iraniana, in una conferenza stampa congiunta con il comandante della 150ma flottiglia della Marina cinese, l’ammiraglio Shen Hao, organizzata nel porto di Bandar Abbas
». Così sull’Agenzia Nova del 16 giugno.
Notizia in apparenza secondaria, ma non lo è, perché quel tratto di mare è diventato una vera e propria polveriera da quando all’annosa conflittualità tra sciiti e sunniti si è sommata la recente la crisi tra l’Arabia Saudita (e suoi alleati) e il Qatar (vedi anche Piccolenote)
Una crisi rilanciata in questi giorni dal tweet di un consigliere del palazzo reale saudita che ha denunciato un (presunto) passato complotto delle autorità di Doha e libiche per assassinare l’ex-re Abdallah ben Abdel Aziz.
Lo scontro tra le due anime dell’islam sunnita ha visto Teheran schierarsi decisamente con il Qatar. Tale sviluppo, se da un lato accresce la lacerazione in atto, dall’altro può frenare il divampare di una vera e propria guerra, dal momento che con Teheran dalla parte di Doha (che ha già l’appoggio incondizionato, anche bellico, dei turchi) i rischi per i sauditi e i loro alleati crescerebbero a dismisura.
Con questa esercitazione navale la Cina ha evidentemente voluto “battere un colpo” in Medio oriente e inviare un segnale di prossimità con l’Iran, il quale peraltro sta attraversando un periodo di notevole criticità anche sotto il profilo dei rapporti internazionali, gravati dall’atteggiamento assunto verso Teheran dalla nuova amministrazione americana (peraltro intenzionata a ridiscutere l’accordo sul nucleare siglato a suo tempo da Obama).
Una prossimità dettata anche dall’interesse di Pechino per lo stretto di Hormuz, cruciale per gli scambi commerciali. Evidentemente Pechino immagina che la difesa dei suoi interessi in loco passi attraverso lo sviluppo dei rapporti con l’Iran, peraltro crocevia necessario per la nuova Via della Seta, progetto sul quale si basa la strategia commerciale globale della Cina.