Gli Hunger games di Gaza (2)

“‘È un campo di sterminio’: ai soldati dell’IDF è stato ordinato di sparare deliberatamente ai cittadini di Gaza disarmati in attesa degli aiuti umanitari
Ufficiali e soldati dell’IDF hanno dichiarato ad Haaretz di aver ricevuto l’ordine di sparare contro la folla disarmata vicino ai punti di distribuzione del cibo a Gaza, anche in assenza di una minaccia reale. Centinaia di palestinesi sono stati uccisi, spingendo la procura militare a chiedere una revisione degli incidenti per possibili crimini di guerra”. Così una documentata inchiesta di Haaretz.
Rimandiamo all’articolo per gli agghiaccianti dettagli. Quanto alla procura militare israeliana, che dovrebbe indagare sulla questione, si può stendere un velo impietoso: proverà che ci sono stati incidenti di percorso, nulla più. Tale è il meccanismo. Altro materiale per la Corte Penale Internazionale che deve pronunciarsi in via definitiva sul genocidio e per la storia, il cui verdetto è già scritto. Un raro caso, se non il primo, in cui a scrivere la storia non sono i vincitori, ma i vinti. D’altronde, la documentazione degli orrori indicibili sparsi a piene mani dall’esercito israeliano è talmente inoppugnabile da non poter più essere elusa.
Tanto che ieri, anche la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è decisa a intervenire con una durezza desueta, affermando che la situazione umanitaria a Gaza è “abominevole e insostenibile”.
Chissà perché si è decisa a un intervento tanto duro dopo due anni di complicità col genocidio: forse deve coprire il fatto che la Ue ha procrastinato un’altra volta la decisione di prendere un qualche provvedimento contro Israele; forse teme di essere travolta dalla Norimberga mediatica, e si spera non solo mediatica, che si aprirà quando la guerra avrà termine e gli orrori di Gaza urleranno al cielo ancor più di oggi; forse il vento è cambiato e sa che il mattatoio potrebbe chiudere i battenti, così che, al solito, si allinea; oppure, più probabilmente, un combinato disposto di tutto ciò.
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