10 Aprile 2013

Bersani-Berlusconi, rosa per il Colle

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Alla fine l’incontro Berlusconi – Bersani si è fatto, in un angolo appartato del ministero dei Trasporti, lontano da occhi e orecchie indiscreti. E si è parlato solo di Quirinale, come presumibile, rimandando la questione governo ad altra occasione. Decisione saggia, perché adesso c’è da decidere chi sarà l’arbitro, per poi iniziare a giocare. Nel colloquio si è deciso che sarà il centrosinistra a fare i nomi per il Colle e che la rosa sia ristretta a personalità non sgradite al centrodestra. Insomma, sembra che la rincorsa di Prodi al Quirinale, da lungo avviata, sia giunta al termine. Dove il “sembra” è d’obbligo: le elezioni del Capo dello Stato sono irte di imprevisti (purtroppo anche esterni alla politica, come accadde nel 1992: la strage di Capaci, in cui perse la vita Giovanni Falcone, accelerò le votazioni e venne eletto Oscar Luigi Scalfaro). I candidati possibili sono tanti, ma al momento non ci sono personalità tali da spiccare su altre. 

La notizia vera è che finalmente c’è stato un dialogo tra i due, dopo aver messo da parte quelle rigide pregiudiziali che hanno finora bloccato qualsiasi iniziativa politica. E forse è stato decisivo in questo senso l’intervento di ieri di Giorgio Napolitano, quando ha rievocato il coraggio della classe politica che realizzò il compromesso storico. Quella stagione politica che fu la più grande della storia italiana e che portò frutti limitati solo a causa dell’omicidio dell’onorevole Aldo Moro.

Una nota a margine riguarda il destino del sindaco di Firenze. Ogni regione deve eleggere tre grandi elettori (tranne la Val D’Aosta, per cui ne è previsto uno solo), i quali prenderanno parte all’elezione del Presidente dell Repubblica. Il Pd toscano ha bocciato Matteo Renzi. Alquanto seccato, il rottamatore promette guerra, ma resta che non sarà presente alla battaglia decisiva.

Nessun grande elettore per i Cinque stelle. E questo appartiene al destino di un movimento che ha fatto dell’isolamento la sua forza e, insieme, la sua debolezza. 

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