22 Aprile 2013

Boston, c'era un arsenale nella casa dei terroristi

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Proseguono le indagini sugli attentatori di Boston, alla ricerca di complici e legami internazionali. In particolare si indaga sulla pista cecena, per cercare di capire se i due avessero legami non solo ideali con gli indipendentisti (e i terroristi) della regione caucasica. In effetti è accertato un viaggio di uno dei terroristi nel territorio russo, come anche la loro adesione alla causa. Sembra che l’attentatore sia tornato dal viaggio alquanto cambiato, tanto da essere stato espulso in precedenza per intemperanze dalla moschea che frequentava.

Resta il mistero sulla segnalazione inviata dai russi e sul perché non abbia avuto seguito a parte un interrogatorio di prassi da parte dell’Fbi.

A volte capita che da un male venga del bene: nel caso specifico la stretta collaborazione tra servizi russi e intelligence americana è qualcosa di nuovo. Soprattutto se questa collaborazione è sancita al livello ultimo del potere, come avvenuto nel corso della telefonata tra Obama e Putin, passata un po’ sottotraccia, ma che appare invece molto significativa.

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