15 Novembre 2012

Fuoco su Gaza, ucciso il capo di Hamas

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Scenari di guerra a Gaza, dove gli israeliani hanno compiuto una serie di raid aerei contro asseriti obiettivi militari. L’incursione è stata giustificata dalla necessità di porre fine al lancio di razzi di miliziani di Hamas contro le città israeliane di confine. 

Nel bombardamento sono morte una decina di palestinesi, tra cui due bambini. L’operazione è stata preceduta da un “omicidio mirato”, come vengono chiamati in gergo militare: la vittima è Ahmed Said Khailil al Jabari, il capo delle milizie di Hamas, la cui auto è stata centrata da un missile.

Non è un’operazione come un’altra, ma sembra l’inizio di una guerra, anche perché ad oggi non sono stati fissati dei limiti alle incursioni belliche e l’esercito di Tsahal si ammassa ai confini. Sembra ripetersi quanto accaduto quattro anni fa, dopo la prima elezione di Barak Obama, quando si scatenò l’operazione Piombo Fuso, che causò la morte di 1.400 palestinesi.

In un Medio  Oriente già preda del conflitto siriano e delle tensioni intra-libanesi, altra benzina viene gettata sul fuoco. E il fuoco divampa.

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