30 Gennaio 2013

Grilli "non è un salvataggio"

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Il ministro del Tesoro Vittorio Grilli delucida il Parlamento sulla questione del Monte dei Paschi di Siena. È un intervento puntuto il suo, nel quale difende a spada tratta la Banca d’Italia, accusata di omessa vigilanza, e dà garanzie sulla solidità del sistema bancario italiano. Ha inoltre assicurato che il finanziamento dello Stato indirizzato a Mps non è stato deciso per salvare la banca, ma rientra nel quadro di un risanamento bancario generale. Insomma, Grilli ha difeso il sistema (fosse stato in ambito politico si sarebbe detto ha difeso la casta), sperando di riuscire a circoscrivere l’incendio. In particolare ha invitato tutti ad abbassare i toni: Mps è il terzo gruppo bancario italiano e lo scandalo rischia di compromettere quel credito faticosamente acquisito all’estero dopo un periodo tempestoso. Invito che ha certo buon senso.

Sul fronte giudiziario le inchieste vanno avanti e alcuni dei dirigenti di Mps, ai quali sono contestati reati quali truffa, aggiotaggio e amenità varie, rischiano di essere trascinati davanti ai tribunali. S’indaga su diverse operazioni avventate, anche per cercare di capire se si sia trattata solo di stolida leggerezza in danno dei risparmiatori o se alcune di esse abbiano comportato utili illeciti agli operatori. 

Tornando a Grilli, alla fine del suo intervento, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha chiesto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare. Proposta accolta anche da Pierluigi Bersani. Il quale ha aggiunto che sarebbe utile allargare il campo di azione di questa Commissione alle tante operazioni di finanza creativa messe in pratica dal sistema bancario italiano. «Ne vedremo delle belle», ha chiosato il segretario del Pd. Sarebbe auspicabile…

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