18 Novembre 2013

I nuovi equilibri dell'asse del Nord Maroni apre agli alfaniani (non al rimpasto

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Nello psicodramma che consuma Forza Italia s’inserisce un’altra variante, quella delle larghe intese tra il gruppo degli scissionisti e la Lega di Roberto Maroni, con quest’ultimo pronto a evidenziare i punti di contatto tra i due gruppi. Un connubio alquanto scontato dati i burrascosi rapporti tra Maroni e Berlusconi e altro. Un eventuale accordo potrebbe portare novità nelle regioni a guida leghista, ma anche nel più ampio panorama politico italiano. Quanto a Umberto Bossi, che corre per la segreteria, anche se con poche speranze, ha commentato così: Maroni e Alfano? «Chi si somiglia si piglia».

Una considerazione a margine: ormai il fondatore della Lega e il suo ex braccio destro sembrano giunti allo scontro finale. Se Bossi dovesse perdere, potrebbe decadere dalle residue cariche che ancora conserva. Dopo le scissioni di Forza Italia e Scelta Civica, dopo che anche Massimo D’Alema minaccia scissioni in caso di vittoria di Matteo Renzi, anche Bossi potrebbe ipotizzare di intraprendere questa via. Volevamo chiudere questa nota con una massima a commento di questa ondata scissionistica che ha investito la politica italiana, ma non sappiamo decidere tra due. E però, a ben pensarci, in fondo vanno bene ambedue, in combinato disposto: “scissione continua” e “chi di scissione ferisce, di scissione perisce”.

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