6 Febbraio 2013

Il Cairo, Morsi accoglie Ahmadinejad

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Visita storica del presidente iraniano Ahmadinejad in Egitto. I due Stati avevano rotto i rapporti diplomatici nel ’79, da quando Il Cairo aveva dato rifugio allo scià Reza Pahlevi, in fuga dalla rivoluzione islamica guidata da Khomeini. La visita è indice di una stagione nuova del Medio Oriente, di una rinnovata fluidità dopo il blocco di anni provocato dalle autocrazie arabe. Ma fluidità non vuol dire convergenza, e certo tra Iran ed Egitto i motivi di distanza sono più di quelli di unione.

Oggi è prevista a Il Cairo, ed è il motivo della visita di Ahmadinejad, una conferenza della Cooperazione islamica cui partecipano diversi Paesi arabi. Al centro del dibattito ci sarà la questione siriana. Alcuni giornali hanno anticipato bozze del comunicato finale, che addosserebbe a Damasco tutte le responsabilità del conflitto e chiederebbe la fine del governo di Assad. Curioso che prima dell’inizio dei lavori se ne diffondano già le conclusioni. Da parte nostra, ci limitiamo ad attendere il comunicato ufficiale.

Per inciso, i salafiti egiziani hanno contestato ad Ahmadinejad l’appoggio iraniano alle proteste che sono scoppiate in Bahrain: qui al potere c’è un regnante sunnita e si succedono scontri di piazza e repressioni. Ma a differenza di quanto accade in Siria, non se ne parla. E chi sostiene la rivolta del popolo siriano (anche se di popolare ha ben poco questa rivolta), appoggia la repressione in Bahrein. 

 

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