9 Novembre 2013

Il gelo tedesco sul taglio dei tassi "Aiutati i Paesi con più debiti"

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Sconcerto e ostilità ha suscitato la decisione della Bce di abbassare i tassi di interesse fino allo 0.25%, che in pratica riduce il tasso di interesse tra le banche ma ha ricadute anche sul valore dell’euro, dal momento che porterà una svalutazione. La Suddeutsche Zeitung, diversi politici tedeschi, come anche rappresentanti del mondo del lavoro e dell’imprenditoria hanno criticato la mossa, che serve, di fatto, a rafforzare le banche Ue, immettere liquidità nel mercato e limitare, anche se di poco, il gap delle esportazioni europee rispetto a quelle americane (favorite da un dollaro debole). Inoltre la mossa è stata un ulteriore segnale per indicare che la Bce è pronta a intervenire, scoraggiando eventuali manovre speculative nei confronti dell’euro. Ma ovviamente, non è andata giù alla Germania, che non deflette dalla sua ricetta anti-crisi: austerità e riforme. Posizione che sta strangolando l’economia traballante dei Paesi più deboli della Ue.

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