9 Dicembre 2013

Kiev, mezzo milione in piazza Abbattuta la statua di Lenin

Tempo di lettura: < 1 minute

Una manifestazione del genere in Ucraina non si vedeva dai tempi della rivoluzione arancione che, tra l’altro, aveva risparmiato la statua di Lenin che ieri, con gran fracasso, è stata abbattuta. Gli organizzatori di questa massa che ha dato l’assalto alle piazze centrali di Kiev e ai palazzi presidenziali sono i membri del partito nazionalista ucraino, che rimproverano al presidente Yanuvovich prossimità con Mosca e reclamano l’Europa. Buffo il destino, dal momento che i partiti nazionalisti del resto d’Europa fanno la battaglia opposta, ovvero chiedono di uscirne… Ma al di là della boutade, resta la tensione che sale sempre più. Yanukovich è alle corde e la Russia rischia di perdere completamente di influenza nell’ex Paese dell’Unione sovietica. 

Brutta gatta da pelare per Putin, che sta già consumando le sue risorse, diplomatiche e non, a sostegno del regime di Damasco. Costretto a osservare da vicino l’impotenza del presidente filo-russo ucraino, che deve subire quasi impotente le violenze di piazza, pena anche una débàcle d’immagine devastante (che si rifletterebbe anche sull’esito dell’Olimpiade di Sochi ormai prossima, alla quale Putin sta puntando parecchio), il Presidente russo dovrà ricorrere alle sue doti di scacchista, gioco nel quale i russi sono maestri, per trovare una soluzione alla crisi, trattando con l’Ucraina, e i Paesi Ue. La partita corre sul fil di lana e gli esiti sono imprevedibili.

Archivio Postille
6 Febbraio 2016
La crisi libica e la morte di Giulio
Archivio Postille
2 Febbraio 2016
Iowa: la vittoria di Cruz e della Clinton