14 Novembre 2013

La marcia indietro di Netanyahu stop alla costruzione di 24mila case

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Il governo israeliano ha rinunciato al progetto di costruire 24mila alloggi a Gerusalemme Est e in Cisgiordania destinati ai coloni, al quale lavoravano nel segreto diversi esponenti politici della destra e rivelato due giorni fa dall’organizzazione pacifista israeliana peace now. Netanyahu ha sconfessato i suoi ministri, anche sulla spinta della comunità internazionale che aveva reagito con durezza all’iniziativa, che ostacola il dialogo israelo-palestinese ripreso negli ultimi mesi.

«Questo atto provoca un inutile scontro con la comunità internazionale proprio quando tentiamo di convincerla a trattare un migliore accordo con l’Iran», ha detto il premier israeliano, mettendo in chiaro che, se si può cedere sulla Palestina, non è disposto a fare altrettanto sul nucleare iraniano. Il problema è che le due cose vanno insieme: simul stabunt simul cadent.

Ma, al di là delle parole, restano i fatti: la cancellazione del progetto edilizio è una buona notizia.

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