La Russia: sono stati i ribelli a usare i gas
Tempo di lettura: < 1 minuteL’incontro tra il viceministro degli Esteri Serghei Ryabkov e Assad avvenuto ieri a Damasco, evidenzia il nuovo corso della crisi siriana. Da una parte si rinsalda l’asse tra Russia e Damasco, dall’altra Assad torna a essere un interlocutore internazionale con il quale l’Occidente, che da tempo lo aveva dato per liquidato, dovrà continuare a fare i conti.
Sempre sul piano diplomatico proseguono le trattative per inserire in ambito Onu l’accordo tra Russia e Usa sullo smaltimento delle armi chimiche di Damasco. Le pressioni di Francia e Inghilterra, e a rimorchio degli Usa, per incardinare l’accordo nel capitolo 7 della Carta delle Nazioni Unite, vincolando eventuali inadempienze a un intervento militare, vanno mano a mano perdendo forza, dal momento che Putin è irremovibile sul niet a questa soluzione, che di fatto sarebbe un’autorizzazione non troppo velata a un futuro intervento.
Sul piano della cronaca nera, invece, una novità: la Russia ha annunciato di aver ricevuto da Damasco documenti che proverebbero che a usare il gas nervino a Ghouta il 21 agosto scorso sarebbero state le milizie anti-Assad. Il materiale è ora al vaglio degli esperti russi, che vogliono essere sicuri che le carte loro inviate dal governo siriano siano veritiere prima di sbandierarle sotto il naso di quanti hanno accusato Assad dell’eccidio. Una cautela necessaria da parte di Mosca: una mossa falsa e perderebbe tutto il prestigio acquisito nei giorni scorsi con la risoluzione della crisi siriana.