9 Maggio 2013

L'incidente di Genova: ancora due dispersi. Letta dai feriti: «Una tragedia immane»

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Tragedia al molo Giano nel porto di Genova. Giano, come il Dio romano le cui porte si spalancavano in tempo di guerra. E uno scenario di guerra si è presentato ai soccorritori accorsi dopo lo schianto del mercantile Jolly Nero sul molo, che ha buttato giù la torre di controllo e una palazzina attigua. Il bilancio provvisorio parla di sette morti, due dispersi e quattro feriti.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti del capoluogo ligure, la nave ha levato gli ormeggi dal lontano termine di Ponte Canepa, percorrendo di poppa i quasi due chilometri del canale di calma, ma, al momento di invertire la marcia e mettersi di prua per uscire dal porto, anziché virare, ha continuato la sua pesante navigazione all’indietro fino allo schianto. Due per ora gli indagati: il comandante della nave e il pilota della Capitaneria di porto, cioè l’addetto ad assistere il comandante nelle manovre di uscita dal porto. Per il procuratore capo Michele Di Lecce e per il sostituto Walter Cotugno l’ipotesi è quella di omicidio colposo plurimo; accusa che, secondo Di Lecce, potrebbe estendersi ad «attentato alla sicurezza dei trasporti».

 

 

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