25 Aprile 2013

"Lo Ior serve fino a un certo punto" Francesco accelera sulla riforma

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Un accenno durante la predica della messa celebrata alla Domus Santa Marta, nel quale il Papa ha detto che «gli uffici sono necessari fino a un certo punto», riferendosi anche allo Ior (vedi rubrica Chiesa). Ad oggi è solo una battuta, ma è indice che la prospettiva di una riforma della Curia è nell’aria. Gli otto cardinali che hanno il compito di metterla a punto sono al lavoro. Una riforma necessaria, come era emerso durante il Conclave e come era evidente a tutti negli ultimi anni del Pontificato di Benedetto XVI. Al momento sulle misure che vorrà intraprendere Francesco ci sono solo ipotesi che dovranno essere vagliate con cura e prudenza. Sicuramente saranno cambiate la Segreteria di Stato e lo Ior (è ormai celebre la recente battuta del cardinale nigeriano John Onaiyekan:  «Non so se san Pietro avesse una banca, lo Ior non è un dogma»), ma è probabile che si vada a toccare anche altri dicasteri, in una riorganizzazione che renda la struttura curiale meno burocratica e più trasparente.

Ma oltre alla riforma della Curia, e forse più importante di questa, il Papa vorrà compiere alcuni gesti che aprano prospettive nuove alla Chiesa. L’accenno al Concilio di alcuni giorni fa, sempre durante un’omelia a Santa Marta, nel quale ha affermato che la Chiesa ha il compito di portare a compimento quanto iniziato anni fa (parole che riecheggiano quanto aveva detto Benedetto XVI al termine del suo Pontificato), è indicativo in tal senso. Ma ad oggi la cosa più importante accaduta in questo mese è stata la presenza del Patriarca ecumenico di Costantinopoli alla messa di inizio Pontificato. Se papa Francesco riuscirà a porre altri gesti che vadano in questa direzione avrà fatto qualcosa di ben più significativo di una riforma curiale. Il momento è favorevole per tanti motivi. Tra questi la rinnovata vocazione europeista della Turchia (d’altronde lo scisma si era consumato anche per motivi politici). Ma forze contrastanti, purtroppo, non mancheranno.

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