28 Giugno 2013

Napolitano: su Ustica cercare le colpe internazionali

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Ha parlato il Presidente della Repubbica italiana, chiedendo che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda di Ustica, quando il Dc 9 Itavia s’inabissò in mare consegnando alla morte 81 persone. Era il 33° anniversario della strage ieri, e le parole di Napolitano sono suonate inequivocabili: parlando ai familiari delle vittime, ha auspicato che si faccia luce sulle responsabilità internazionali di quel tragico evento.

Le inchieste giudiziarie hanno scandagliato invano il mistero, senza consegnare alla giustizia i colpevoli e senza individuare con certezza le cause del disastro. Anche se in realtà negli anni sono emersi talmente tanti elementi univoci che è ormai storia quanto avvenne in quel lontano 1980 sui cieli di Ustica: ad abbattere il Dc 9 fu un missile sparato da un caccia della Nato. Gli aerei Nato cercavano Gheddafi in quella notte funesta, il quale sorvolava l’Italia a bordo di un mig. Nel tentativo di trovare una via di fuga, il mig aveva cercato rifugio nella scia del Dc 9. Aveva sperato che i caccia nemici, nel timore di provocare una strage, desistessero. Ma non fu così: il missile venne sparato ugualmente e invece di colpire il bersaglio colpì il velivolo civile. Dubbia la nazionalità degli aerei Nato autori del crimine: forse francesi, forse americani (sul punto c’è controversia). Ma ha davvero poca importanza, dal momento che il cappello Nato dell’operazione indica una scelta condivisa.

La storia dell’abbattimento del Dc 9 di Ustica è narrata in vari libri, ma certo il più autorevole è il volume Intrigo internazionale: perché le guerra in Italia. Le verità che non si sono mai potute dire, nel quale Giorgio Fasanella intervista Rosario Priore, il magistrato che a lungo ha indagato sulla vicenda e che quindi si basa sulla sua esperienza diretta. Il problema della questione è che la verità in questo caso è alquanto indicibile: non si tratta di un banale incidente internazionale, ma di una strage (e di anni di depistaggi e altro). L’Italia non ha la forza di costringere gli autori del crimine alla sbarra, anche perché la decisione di colpire è stata presa al più alto livello decisionale, né può dichiarare guerra agli Usa o alla Francia…

Comunque bene ha fatto Napolitano a tener viva la speranza che prima o poi, quando i tempi saranno maturi o per quegli imprevisti che a volte regalano le vicende umane, la verità, tutta intera, possa emergere.

Ad oggi una piccola nota: allora, per uccidere Gheddafi furono sacrificate sull’altare del dio della guerra 81 vittime innocenti. Nel 2011, in quella che è stata chiamata guerra civile libica (che poi tanto civile non è stata), molte di più. Personaggio scomodo il Colonnello, anche se era stato il primo a spiccare un mandato di cattura internazionale contro Osama Bin Laden… Ma ci sarà modo di approfondire in altra sede.

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