16 Novembre 2013

Passera, 50 esperti per la discesa in campo

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Giorni di divorzi nella politica italiana: Angelino Alfano e i suoi seguaci rompono con Silvio Berlusconi, dopo un lungo e travagliato, quanto scontato, tira e molla, nello stesso giorno in cui si consuma ufficialmente il divorzio tra montiani e Udc in Scelta civica. Dopo la giornata di ieri Berlusconi è definitivamente prigioniero dei falchi, che sperano di spolpare l’osso finché dura per poi dar vita a un’Alba dorata in salsa italiana. Ed è ormai costretto in un angolo dal momento che non ha più i numeri necessari per sostenere il governo (forse per questo bastano gli scissionisti, ma è tema che va affrontato con il pallottoliere). Così la sua sopravvivenza politica, che nel suo caso (dati i processi a carico) è tutt’uno con quella civile, risiede tutta nella possibilità di nuove elezioni nelle quali spera di poter dire la sua. Probabilmente si tratterebbe del canto del cigno prima della dissolvenza finale della sua avventura politica; ma non gli hanno lasciato scelta, né si è lasciato scelta, rinchiudendosi sempre più nel ristretto ambito del Pdl, non riuscendo ad immaginare alternative al confronto, o alla sintesi, tra falchi e colombe (sic) del suo partito.

Gli scissionisti Pdl tentano la grande avventura, proprio nel giorno in cui altri scissionisti, quelli di Scelta civica, danno vita a una nuova formazione di centro. Probabile un incontro tra le due formazioni, d’altronde i pontieri sono già pronti: Mario Mauro, Maurizio Lupi e Roberto Formigoni hanno consuetudini antiche. Il problema di questo rassemblement è che in caso di elezioni non avrebbero i soldi del Cavaliere, cosa che contribuì non poco a decretare la fine politica di Fini dopo il famoso: “Che fai, mi cacci?”. Ma potrebbe sovvenire Corrado Passera, che da tempo sogna il grande salto in politica e che si dice ormai pronto al passo. Tra l’altro, in una recente intervista, aveva detto di essere in grado di mobilitare, a gennaio,  «qualcosa come 200 – 300 miliardi» per questa eventualità (numeri che  in questo momento di crisi suonano alquanto scandalosi, ma tant’è…). Della partita potrebbe far parte, anche se in un ruolo defilato, Gianfranco Fini, che scalda i motori e rilascia interviste possibiliste, data la nuova finestra di opportunità. 

Insomma, s’avanza un nuovo centrodestra, pronto a governare l’Italia insieme a Matteo Renzi per i prossimi decenni, in un gioco di alternanze tipico del vecchio modello anglosassone, dove i partiti che si contendevano il governo conservavano affinità di fondo (oggi a Londra qualcosa è cambiato).

Questo è uno scenario possibile, anzi probabile, anche se occorre tenere presente che l’arte della politica vive di varianti e di imprevisti. E che c’è differenza, e tanta, tra analisi, progetti e arti divinatorie.

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