22 Novembre 2012

Scatta la tregua tra Hamas e Israele

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Annunciata l’attesa tregua tra Hamas e Israele, dopo otto giorni di scambi di colpi che hanno provocato circa 160 morti palestinesi e 6 israeliani. Hamas canta vittoria e attribuisce il dietrofront di Gerusalemme, pronto ormai a un’invasione di terra, ai nuovi armamenti che hanno bucato le difese israeliane nel profondo, colpendo addirittura nei pressi di Gerusalemme. Netanyahu, dal canto suo, ha spiegato che ormai l’azione poteva dirsi conclusa, dal momento che l’aviazione aveva fatto quanto programmato, smantellando le basi di lancio dei missili di Hamas.

In realtà, e questo lo sanno bene i due contedenti, a fermare la guerra è stato il mondo, che ha esercitato pressioni senza precedenti. In particolare, decisivo è stato il ruolo degli Usa e dell’Egitto, che hanno di fatto costretto le due parti a una tregua, e questo nonostante ieri mattina un attentato a un bus israeliano (oltre 17 feriti) avesse rischiato di far precipitare ulteriormente gli eventi.

Difficile al momento capire quanto la tregua durerà. Come resta difficile immaginare cosa resterà dell’intenzione di Abu Mazen, che aveva annunciato di voler sottoporre all’Assemblea generale dell’Onu il riconoscimento della Palestina come “osservatore permanente” (lo status di cui gode il Vaticano). Nella sua tappa in Cisgiordania, Hillary Clinton ha chiesto ad Abu Mazen di non procedere nella direzione indicata. Vedremo.

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