Siria, altro round di colloqui "A Ginevra il 23 novembre" L'opposizione noi non verremo
Tempo di lettura: < 1 minuteLa Lega araba, per bocca del segretario Nabil Al Arabi, affiancato per l’occasione dal rappresentante dell’Onu per la Siria Lakdhar Brahimi, annuncia che il 23 novembre inizierà Ginevra 2, la conferenza di pace da lungo tempo attesa.
Il problema è che per fare un negoziato ci vogliono interlocutori di ambedue le parti, ma la partecipazione delle varie fazioni anti-Assad, diverse e conflittuali tra loro, è cosa complicata. I gruppi jihadisti (leggi al Qaeda), i più agguerriti sotto il profilo militare e i più numerosi sul campo, hanno annunciato che non parteciperanno. Posizione espressa anche dal Consiglio nazionale siriano, che raggruppa le formazioni sostenute in maniera ufficiale dall’Occidente e dai Paesi arabi (i primi sono sostenuti in maniera ufficiosa). Al momento pare che l’unico gruppo interessato a dialogare con Damasco sia quello laico legato al Comitato di coordinamento nazionale. Ma sono in programma incontri a Londra tra i Paesi che sostengono la coalizione anti-Assad e i gruppi da loro finanziati, allo scopo di fare pressioni perché aderiscano al negoziato. Un gioco complesso, perché tutte le parti interessate al conflitto, dentro e fuori la Siria, cercheranno di lucrare quanto più possibile da questi negoziati. Trovare un compromesso che salvi la stabilità del Paese, disarmi le milizie e accontenti le nazioni confinanti sarà difficile. Ma in ogni caso già aver fissato una data e iniziare a lavorare per la ricerca di una soluzione negoziata al conflitto è un primo passo, che sembrava impossibile fino a ieri.