24 Ottobre 2013

Spiato il telefonino della Merkel la Cancelliera protesta con Obama "Inammissibile, violata la fiducia"

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Le intercettazioni illegali da parte dell’intelligence Usa ai Paesi amici continuano a mettere in imbarazzo Barak Obama. Stavolta a indignarsi è la Cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha protestato vibratamente dopo aver appreso che anche il suo cellulare è stato “attenzionato” dagli 007 Usa. Anche perché non è chiaro cosa c’entra tale attività con la prevenzione di attentati sul suolo americano, motivo addotto per giustificare le intercettazioni da parte della National security agency.

Obama annuncia riforme, ma sarà difficile placare l’ira delle tante vittime, più o meno illustri, del sistema di intercettazione di massa.

Strano destino quello di Obama: un mese prima che scoppiasse lo scandalo, aveva espresso preoccupazioni in merito al sistema repressivo realizzato all’indomani dell’11 settembre e ora subisce le conseguenze degli errori altui – furono George W. Bush e suoi suggeritori neocon, con il Patriot Act, a dare avvio a tutto questo.

L’altro aspetto della vicenda è che le rivelazioni sul Datagate giungono in momento delicato: dopo decenni di scontro di civiltà si sono aperti spiragli di speranza per la pace mondiale, anche grazie al nuovo approccio di Obama in politica estera (nonostante i tanti errori). Costretti sulla difensiva, gli Stati Uniti hanno meno possibilità di sviluppare un’azione concordata con i propri alleati per favorire una nuova stagione di distensione internazionale – vedi Siria e nucleare iraniano. Così se da una parte questa messe di rivelazioni ha un effetto benefico, favorendo un ritorno alla legalità per quanto riguarda i limiti di azione dei servizi di intelligence, dall’altra potrebbe avere, nonostante la buona fede dei protagonisti delle rivelazioni, effetti nefasti per la distensione mondiale. Urge una riforma del sistema, per ritrovare in fretta l’intesa con i partner europei e internazionali.

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