6 Marzo 2013

Venezuela, è morto Chavez

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Muore Hugo Chavez, ideatore di un socialismo particolare, bolivariano, che ha goduto di un consenso popolare indiscusso per decenni. E che, allo stesso tempo, si è  attirato forti reazioni da parte dei ceti più ricchi del Paese, come l’anatema internazionale da parte degli Stati Uniti e altri Paesi occidentali. Al di là del giudizio sulla persona, oggi affidato a Dio (quel Dio che Chavez, cattolico, ha sempre confessato), resta la realtà di un Paese che, persa la sua guida, potrebbe conoscere un periodo di instabilità. Il potere ad oggi è affidato a Nicolas Maduro, da tempo scelto dal Caudillo come suo successore, ma, passato il lutto e la compattezza nazionale da questo generato, quei mondi che contestavano Chavez torneranno a far sentire la loro voce. 

Indicativo il fatto che ieri, in coincidenza con la morte del presidente venezuelano, il governo ha cacciato dal Paese due addetti militari dell’ambasciata Usa, accusati di voler fomentare il caos tagliando la rete elettrica. Anche se l’accusa più dura, il governo l’ha rivolta contro ignoti (ma certo identificabili): il tumore che avrebbe consumato Chavez sarebbe stato indotto. Un’ipotesi non nuova quella dei tumori indotti, che aveva iniziato a circolare quando, a stretto giro di tempo, si erano ammalati di cancro diversi leader della sinistra sudamericana: oltre a Chavez, il presidente brasiliano Lula, Dilma Roussef, suo successore, e Cristina Kirchner (anche se poi quest’ultimo caso si rivelò un falso allarme). Nel caso specifico, il governo venezuelano ha accostato il caso di Chavez a quello del leader palestinese Yasser Arafat, sulla cui morte si è aperta un’indagine da parte della magistratura francese. Analoga inchiesta sarà svolta, hanno detto le autorità venezuelane, sulla malattia di Chavez. Ipotesi fantascientifica? Forse, anche se l’assassinio politico tramite avvelenamento ha una storia lunga e remota. E certo in alcuni laboratori non mancano mezzi e fondi per sviluppare “armi di distruzione individuale” alquanto avanzati e insospettabili. Ma tant’è.

Resta la realtà di un Paese che in questi ultimi decenni ha svolto un ruolo di primo piano per rilanciare il sudamerica, aiutando, grazie ai proventi del petrolio, le economie di altri Stati latinoamericani verso traguardi insospettabili fino a pochi anni fa. La scomparsa di Chavez cambia il quadro generale, sarà da capire quanto.

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