Volgograd, nuovo attacco kamikaze E l'America offre aiuto a Putin
Tempo di lettura: 2 minutiAncora fuoco in questo tempo di Natale: un altro attentato ha sconvolto Volgograd, già colpita il giorno precedente. Altre vittime innocenti sono state immolate come sacrificio umano a Satana da quanti hanno promesso di trasformare in un inferno le Olimpiadi di Sochi.
Il terrorismo caucasico, marca al Qaeda, è stato enormemente rafforzato dalla guerra siriana: queste regioni, abbiamo ricordato in altri scritti, sono il centro di reclutamento delle brigate al Nusra, la formazione terroristica più organizzata e feroce tra quelle che combattono Assad. Che ha dato prove di efferatezza senza limiti nel teatro di guerra siriano. Una formazione alimentata dai soldi che a profusione spandono le monarchie saudite e diversi Stati occidentali per abbattere Assad.
Proprio questi finanziamenti hanno permesso al terrorismo caucasico di accrescere la propria organizzazione e le proprie potenzialità, che ora vengono usate anche contro la Russia di Putin. Un circolo perverso che va spezzato.
Un tempo era il saudita Osama Bin Laden, che per conto degli Stati Uniti organizzava le bande di guerriglieri che combattevano in Afghanistan contro i sovietici; ora a organizzare i tagliagole siriani di Al Nusra sono sempre i sauditi, per mano del capo dei servizi segreti di Riad Bandar Bin Sultan, il quale di fatto ha preso il posto dello strano sceicco del terrore responsabile dell’attentato alle Torri gemelle. Di fatto lo schema si ripete con una certa dose di banalità.
In questo frangente di tempo la macchina del terrore ha preso di mira Putin, ma prima o poi questa macchina si rivolterà contro l’Occidente, come già accaduto a Boston dove terroristi ceceni hanno fatto strage. C’è molta miopia, per non dire peggio, nella strategia perseguita da tanti politici occidentali potenti e famosi che alimentano lo scontro siriano. Della quale oggi sono vittime innocenti i siriani e i russi, domani sarà la volta di altrettanto innocenti civili occidentali. Non è una previsione, ma una semplice constatazione: è già accaduto con gli attentati che hanno funestato l’America e l’Europa nel decennio dei neocon. Certi schemi, come detto, tendono a ripetersi con banalità. La banalità del male, per parafrasare la celebre espressione usata da Hannah Arendt per descrivere l’orrore del genocidio nazista.