8 Ottobre 2013

E il Verbo si è fatto breve

E il Verbo si è fatto breve
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«Cristo è un maestro nell’uso della “piccola frase” positiva: è quello che gli studiosi chiamano il “piccolo detto” che riesce veramente a far balenare il tutto in un frammento. Facciamo soltanto due esempi, partendo dalla prima “predica”, cioè dal primo annunzio pubblico di Gesù appena apparso alla ribalta della Galilea. In Marco, 1, 15 Cristo si esprime in sole quattro frasi che il greco formula in modo molto accurato e che la traduzione italiana è costretta a rendere in forma pallida e dilatata: “Il tempo è giunto a pienezza, il Regno di Dio si è fatto vicino, convertitevi e credete al Vangelo”. Ebbene, l’originale greco è composto di sole 15 parole, compresi gli articoli e le particelle, che assommano a 78 caratteri, 90 se interponiamo gli spazi. Non è chi non veda che siamo ben sotto i 140 caratteri» usati da twitter. «Similmente il secondo lóghion che proponiamo è quello, celebre, di Marco, 12, 17: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. In sole dieci parole, compresi gli articoli e la congiunzione, in 41 caratteri greci (50 se si comprendono gli spazi) si ha una lapidaria sintesi del rapporto tra fede e politica, senza sacralismi teocratici o secolarismi laicisti» Così un’anticipazione del nuovo libro del cardinale Gianfranco Ravasi, La Bibbia in un frammento (Mondadori), pubblicata sull’Osservatore romano del 7-8 ottobre. 

 

Nota a margine. Ad Assisi il papa ha raccomandato la brevità delle prediche. Crediamo che l’articolo in questione vada letto anche tenendo a mente quella raccomandazione.

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