9 Agosto 2016

Il "miracolo della neve"

Il "miracolo della neve"
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Il 5 agosto la Chiesa fa memoria della dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, la più antica chiesa d’Occidente dedicata alla Madonna.

 

In questa occasione, nella Basilica romana è uso rievocare il “miracolo della neve“, legato alla nascita dell’edificio di culto. Così, durante la liturgia, dal cassettone posto sopra l’altare, da secoli viene rilasciata una cascata di candidi petali, che fluttuando, cadono dabbasso.

 

Il miracolo al quale si rimanda si sarebbe verificato nella notte del 5 agosto dell’anno 352: un nobile romano, che aveva fatto il proposito di offrire i suoi beni per edificare una chiesa dedicata alla Madonna, aveva fatto un sogno: un luogo innevato gli indicava il punto in cui avrebbe dovuto nascere il tempio.

 

La mattina dopo, recatosi a riferire il fatto a papa Liberio, scopre che quella notte anche il pontefice era stato visitato da sogno analogo. Sogno subito inverato da un nevicata prodigiosa sul colle esquilino. In piena estate.

 

La fotografia che pubblichiamo, purtroppo, benché bella, non è riuscita a cogliere tutto l’incanto di questa nevicata di petali (la si può cogliere, appena un cenno, solo riguardando con attenzione verso l’alto).

 

Ma la pubblichiamo egualmente per rievocare questa antica tradizione, che, come accade per le tradizioni della Chiesa, non è uno spettacolo denso di significati simbolici, ma è richiamo, rimando, per la fede dei semplici e conforto per il cuore.

 

Come suona di conforto per il cuore l’orazione delle Lodi del giorno, che riportiamo: «Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli. E poiché non possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l’intercessione della Vergine Maria».

 

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