8 Dicembre 2013

L'Immacolata concezione e la chiusura del Concilio Vaticano II (e Padre Pio)

L'Immacolata concezione e la chiusura del Concilio Vaticano II (e Padre Pio)
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Il Concilio Vaticano II è tornato di grande attualità. Se ne discute, ci si interpella. Come di cosa di interesse fondamentale per la salute della Chiesa. Non sappiamo se sia vero o no, certo registriamo il dato. Bene, il Concilio si concluse, in quel lontano 1965, proprio l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione della Beata vergine Maria. Nel congedare i padri sinodali, Paolo VI ebbe a concludere proprio ricordando questa bella festività, in un discorso del quale riportiamo la parte finale. Affidando a Lei e alla sua intercessione il post Concilio. Una posizione che, se rinnovata, forse eviterebbe ad alcuni dibattiti sul tema un’inutile verbosità e certo stantio sociologismo. Se non è abitata dalla preghiera, ogni riflessione sulla Chiesa non può che essere inutile, anzi dannosa per la fede, la speranza e la carità, che poi interessano più dei Concili. Al popolo di Dio come anche ai tanti uomini di buona volontà che alla Chiesa guardano con manifesto o segreto interesse.

 

«Quando noi uomini spingiamo i nostri pensieri, i nostri desideri verso una concezione ideale della vita, ci troviamo subito o nell’utopia, o nella caricatura retorica, o nell’illusione, o nella delusione. L’uomo conserva l’aspirazione inestinguibile verso la perfezione ideale e totale, ma non arriva da sé a raggiungerla, né forse col concetto, né tanto meno con l’esperienza e con la realtà. Lo sappiamo; è il dramma dell’uomo, del re decaduto. Ma. osservate che cosa si verifica questa mattina: mentre chiudiamo il Concilio ecumenico noi festeggiamo Maria Santissima, la Madre di Cristo, e perciò, come altra volta dicemmo, la Madre di Dio e la Madre nostra spirituale. Maria santissima, diciamo immacolata! cioè innocente, cioè stupenda, cioè perfetta; cioè la Donna, la vera Donna ideale e reale insieme; la creatura nella quale l’immagine di Dio si rispecchia con limpidezza assoluta, senza alcun turbamento, come avviene invece in ogni creatura umana.

Non è forse fissando il nostro sguardo in questa Donna umile, nostra Sorella e insieme celeste nostra Madre e Regina, specchio nitido e sacro dell’infinita Bellezza, che può terminare la nostra spirituale ascensione conciliare e questo saluto finale? e che può cominciare il nostro lavoro Post-conciliare? Questa bellezza di Maria Immacolata non diventa per noi un modello ispiratore? una speranza confortatrice?

Noi, o Fratelli e Figli e Signori, che Ci ascoltate, Noi lo pensiamo; per Noi e per voi; ed è questo il Nostro saluto più alto e, Dio voglia, il più valido!».

 

                                                                                                    Paolo VI

 

Nota a margine. Sulla chiusura del Concilio è alquanto nota la vicenda della visita del cardinal Bacci nel 1965 a San Giovanni Rotondo, in occasione della quale il frate di Pietralcina avrebbe detto: «Per carità, chiudete presto il Concilio». Meno nota la vicenda che vedrebbe un altro padre conciliare chiedere consigli a padre Pio, forse su mandato del Papa. Al suo interlocutore il frate avrebbe semplicemente raccomandato: «Trattatemi bene la Madonna».

 

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