18 Settembre 2015

Il mistero dei (54) ribelli moderati siriani

Il mistero dei (54) ribelli moderati siriani
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Piccola segnalazione. Qualcuno ricorderà i famosi ribelli moderati siriani, quelli sostenuti dall’Occidente, Stati Uniti in testa, contro Assad. La parte buona del mattatoio siriano, secondo la narrazione mainstream, alimentato dai terroristi di al Qaeda e del Califfato e dal “sanguinario Assad”. Ely Karmon, docente presso l’International Institute for Counter-Terrorism di Herzilya (Israele), e profondo conoscitore della vicenda siriana, ne parla in un’intervista rilasciata a Fabio Scuto per la Repubblica del 18 settembre (titolo: Anche Israele lascia il campo a Putin). E spiega che l’operazione anti-Isis dispiegata dalla coalizione internazionale guidata dagli Usa «è un completo fallimento, hanno speso centinaia di milioni di dollari per addestrare 54 ribelli».

 

Nota a margine. Qualcuno sarà rimasto sorpreso dal numero dei ribelli moderati citati… non è un modo di dire, è il loro numero preciso, come confermano altre fonti. In base a tale numero si impone qualche considerazione.

La narrativa mainstream che ha raccontato a profusione le eroiche gesta dei ribelli moderati anti-Assad ne esce malino. I soli ribelli anti-Assad in Siria sono i miliziani dell’Isis e di al Nusra e delle altre agenzie terroristiche collegate ad al Qaeda.

Rivendicare un ruolo anche politico per tali ribelli moderati, come fanno l’Occidente e gli altri Stati avversi ad Assad, è solo strumentale, dal momento che semplicemente non esistono. 

 

Infine, da tempo si ha notizia di campi di addestramento per ribelli anti-Assad nei Paesi confinanti la Siria. Campi gestiti dagli Usa, dai turchi e da altri. Fonti ufficiali hanno a volte dettagliato il numero di guerriglieri ivi addestrati: si parla di migliaia e migliaia di persone (da qui il costo di “milioni e milioni di dollari”, come da intervista).

 

Come conferma questa notiziola, tutti i guerriglieri addestrati in tali campi sono prima o poi confluiti nelle varie organizzazioni del terrore con armi e bagagli made in Usa. Un esito denunciato da tanti, nell’indifferenza dei sordi interlocutori che hanno continuato (e continuano) a organizzare il servizio di leva del terrore.

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