Il più autorevole organismo ebraico della Gran Bretagna chiede la fine della guerra contro i palestinesi

Una presa di posizione forte la lettera firmata da decine di esponenti del Board of Deputies of British Jews, il più importante organismo ebraico della Gran Bretagna (e secondo per antichità solo all’Initiation Society). La lettera aperta, pubblicata sul Financial Times del 16 aprile, condanna senza mezzi termini le brutalità che si consumano contro i palestinesi, a Gaza e in Cisgiordania, e lamenta come, a causa della scelta delle armi rispetto alla diplomazia, gli ostaggi non siano ancora stati liberati, oltre a stigmatizzare la deriva estremista del governo.
Occorre sottolineare che la dichiarazione di Balfour, la missiva nella quale il ministro degli Esteri britannico Arthur Balfour impegnava il governo di Sua Maestà a creare un focolaio ebraico in Palestina, considerata di fatto l’atto fondativo dello Stato di Israele, fu indirizzata al presidente del Board of Deputies of British Jews, Lord Walter Rothschild. Da cui si può dedurre l’autorevolezza della presa di posizione attuale. Più che tardiva, certo, ma meglio tardi che mai.
Scriviamo in qualità di rappresentanti della comunità ebraica britannica, spinti dall’amore per Israele e dalla profonda preoccupazione per il suo futuro. La tendenza a distogliere lo sguardo è forte, perché ciò che sta accadendo è insopportabile, ma i nostri valori ebraici ci spingono a prendere posizione e a parlare apertamente.
Ecco cosa vediamo: gli ultimi 18 mesi di guerra straziante ci hanno dimostrato che il modo più efficace per riportare a casa gli ostaggi e creare una pace duratura è attraverso la diplomazia…
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