27 Aprile 2016

L'Europa sta crollando?

L'Europa sta crollando?
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«La democrazia, il rapporto di fiducia tra eletti ed elettori, è marginale se non assente nella complessa struttura di governo  delle istituzioni europee. Secondo alcuni ciò sarebbe addirittura un bene, perché solo il carattere funzionariale-burocratico di quelle istituzioni permetterebbe di fare il superiore interesse europeo contro gli interessi nazionali. Prima o poi bisognerà riconoscere che è una strada pericolosa che rischia di allontanare ancora di più i cittadini dalle istituzioni europee, lasciando ai vari populismi antieuropeisti […] la non disprezzabile risorsa di potersi presentare come i paladini della democrazia». Conclude così un fondo di Giovanni Belardelli pubblicato sul Corriere della Sera del 27 aprile, nel quale si analizza la malattia dell’Europa, stretta nella dialettica tra le esigenze degli Stati nazionali – che sono comunque necessari alla democrazia in quanto conservano un rapporto con i cittadini – e quelle “superiori” dell’Unione.

 

Una dialettica che, insieme alle storture proprie di un’architettura unitaria con evidenti deficit di democrazia, potrebbe portare, secondo Belardelli, alla fine della Ue, come accadde per l’Impero austriaco o quello Ottomano, che avvenne senza che dall’interno fossero avvertiti i sintomi del prossimo collasso. Tanto che «un giornale non sospettabile di antieuropeismo come Le Monde», ricorda Belardelli all’inizio del suo articolo, ha titolato un suo recente fondo così: «L’Europa è mortale?».

 

Nota a margine. Al tema del populismo abbiamo dedicato una Postilla, alla quale rimandiamo. Tema serio quello evidenziato da Belardinelli, e strutturale. Uno dei paradossi dell’Unione Europea è che i suoi membri non si interrogano mai sui problemi di fondo di un edificio che presenta evidenti crepe. Si limitano a incontrarsi per confrontarsi sui problemi via via emergenti, siano essi la crisi economica o il dramma dei migranti. Come se in un condominio gli inquilini si ritrovassero a parlare delle bollette o dei vicini, senza darsi eccessiva pena del fatto che il palazzo sta crollando…