19 Giugno 2023

Putin esibisce l'accordo siglato con l'Ucraina nell'aprile dello scorso anno

Putin esibisce l'accordo siglato con l'Ucraina nell'aprile dello scorso anno
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Incontrando la delegazione africana, giunta a Mosca per perorare la causa della pace in Ucraina, Putin ha ribadito quanto aveva detto in passato, che cioè ad aprile dello scorso anno Kiev e Mosca avevano trovato un accordo per porre fine alle ostilità, ma che poi la cosa non aveva avuto seguito.

Il documento firmato

E ai suoi interlocutori ha anche mostrato l’accordo scritto (qui il video), firmato dal capo della delegazione ucraina, che evidentemente non poteva firmare se prima non avesse avuto l’ok di Zelensky.

Ne avevamo già scritto, avevamo scritto anche di come Boris Johnson si fosse precipitato a Kiev per dire a Zelensky che l’Occidente non era pronto per una pace in Ucraina (vedi Responsible Statecraft e Foreign Affairs), da cui il collasso dei negoziati, seppellito definitivamente alcuni giorni dopo dalla messinscena dei massacri di Bucha che, drammatizzando ancor più la situazione, ha reso impossibile il dialogo tra le parti (su Bucha rimandiamo a Piccolenote).

Di questo accordo iniziale tra Russia e Ucraina aveva parlato anche il premier israeliano Naftali Bennet, che aveva tentato una mediazione, ma stavolta Putin ha esibito il documento sottoscritto dagli ucraini.

Un documento molto accurato. Così Putin: “Questa bozza di trattato è stata firmata dal capo del team negoziale di Kiev. Si chiama ‘Trattato sulla neutralità permanente e le garanzie di sicurezza dell’Ucraina’. Ha 18 articoli in totale, a cui è allegato un documento riguardante le forze armate e altro. Erano state concordate tutte le condizioni, spiega in dettaglio perfino l’equipaggiamento militare e il personale delle forze armate”.

All’accordo stracciato segue la carneficina

Il ritiro delle truppe russe da Kiev faceva seguito alla firma di tale trattato, ha proseguito Putin; ma dopo il ritiro, le autorità ucraine “lo hanno gettato nella pattumiera della storia”.

L’accordo è stato confermato, anche se in modalità propagandistica, da Andrey Yermak , capo dello staff del presidente dell’Ucraina, in un’intervista al Wall Street Journal di ieri: “I russi hanno cercato di raggiungere i loro obiettivi attraverso negoziati con l’Ucraina fino al febbraio 2022, ‘Quello che loro (i russi) non sono riusciti a ottenere in molte ore di negoziati, hanno cercato di ottenerlo con mezzi militari dopo il 24 febbraio 2022′”.

La Russia aveva accettato, l’Ucraina pure (al di là delle distorsioni propagandistiche postume), i guerrafondai hanno affossato tutto. Da qui le centinaia di migliaia di vittime successive, di una mattanza che non ha fine. En passant, si può notare che i media d’Occidente non hanno riportato con l’importanza del caso la notizia.

Era ovvio, sarebbe crollato tutto il castello di carte costruito su questa guerra. E per oscurare ancor più una notizia, non c’è modo migliore che coprirla con un’altra. Questo potrebbe spiegare, ad esempio, l’inchiesta del New York Times sulle asserite responsabilità russe riguardo il collasso della diga di Kakhovka.

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