9 Marzo 2013

Stato-mafia, l'indagine bis punta sui Servizi si riapre il mistero della Falange armata

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I magistrati di Palermo che conducono l’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia hanno acquisito le carte sull’inchiesta riguardante la Falange armata. Questa organizzazione terroristica, che negli anni ’90 ha funestato l’Italia con telefonate di minaccia e di rivendicazione di attentati, è sempre rimasta nell’ombra di una nebulosa di cui ancora oggi sfuggono i contorni. E però i magistrati di Palermo hanno verificato che le telefonate di questa organizzazione hanno scandito i tempi della trattativa tra Stato e mafia. Per lamentare una mancata cessione dello Stato a richieste non esplicitate nelle telefonate, per minacciare persone delle istituzioni che, stando al processo sulla trattativa Stato-mafia, hanno condotto i negoziati con la criminalità organizzata. È un nuovo filone di indagini, che darà il via a un’altra inchiesta parallela a quella che ha condotto al rinvio a giudizio di mafiosi, uomini del Ros e politici. 

I pm di Palermo dimostrano coraggio, perché anche questa, come l’altra inchiesta appena andata in porto, incontrerà ostacoli notevoli. Se però riusciranno nel loro intento, anche se solo parzialmente (come spesso è accaduto per indagini analoghe), gettando una nuova luce su quegli anni tragici, potranno in parte riscrivere la storia d’Italia degli ultimi decenni. Compito arduo, ma non impossibile.

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