12 Luglio 2019

Turchia: arrivati i primi elementi degli S-400 russi

Turchia: arrivati i primi elementi degli S-400 russi
Tempo di lettura: 2 minuti

La Turchia annuncia che i primi elementi del sistema di difesa missilistico S-400 russo sono stati consegnati. A nulla sono dunque valse le minacce di Washington, che ha tentato in tutti i modi di dissuadere il presidente turco dal prendere un’iniziativa designata come oppositiva al sistema difensivo Nato.

A più riprese gli Stati Uniti hanno infatti dichiarato che nel caso Erdogan portasse a compimento l’acquisto sarebbero scattate ritorsioni: ad Ankara sarebbero stati negati gli F-35, da tempo attesi, e sarebbero state applicate dure sanzioni.

Erdogan è andato dritto per la sua strada, nonostante tutte le avversità, anche interne, date dal nuovo attivismo dell’opposizione, che, dopo la vittoria di Ekrem İmamoğlu a sindaco di Istanbul, si rafforza con la defezione dell’ex ministro dell’economia Ali Babacan dall’Akp (il partito del presidente), destinato a rinfoltire le fila dei critici del presidente, alla cui testa ci sarebbe l’ex presidente Abdullah Gul.

Non solo problemi politici, anche economici, dato che la Turchia, nonostante le rassicurazioni, naviga in brutte acque, come dimostra anche la recente, e improvvisa, defenestrazione del presidente della banca centrale, Murat Cetinkaya, sostituito da Erdogan con un suo fido, Murat Uysal.

Una crisi destinata ad appesantirsi se davvero scatteranno le sanzioni Usa, tanto che, si legge su una nota di Bloomberg, alcuni analisti prevedono un “collasso” simile a quello dei Paesi “dell’America Latina”.

Erdogan si sta preparando a far fronte a tale funesta eventualità cercando sponde internazionali, come dimostra la visita in Cina di inizio luglio (Cnn).

Le criticità per la Turchia non si fermano qui. Erdogan ha rilanciato il piatto un po’ dappertutto: gioca di ambiguità in Siria, dove sostiene le milizie jihadiste contro Damasco e i suoi stessi alleati russi; e fa irritare un po’ tutti (dalla Grecia all’Egitto, da Israele alla Ue agli Stati Uniti) estraendo petrolio a Cipro (usando allo scopo dei suoi legami con l’autoproclamata repubblica turca di Cipro Nord).

Proprio questa nuova assertività lo ha mandato in rotta di collisione con l’alleato Usa, che diffida, e molto, dei suoi nuovi rapporti con Mosca.

Il sistema d’arma russo sarà pronto all’uso solo tra mesi, dati i suoi molti e sofisticati componenti e la necessità di addestrare il personale addetto al suo utilizzo. Ma l’arrivo dei primi elementi è passo simbolico di notevole importanza geopolitica.

Mondo
22 Luglio 2024
Ucraina: il realismo di Haass