24 Settembre 2013

Bernardino Luini, Affreschi di Santa Maria della Pace

Bernardino Luini, Affreschi di Santa Maria della Pace
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Uno degli aspetti più divertenti per un accanito frequentatore di musei e chiese come il sottoscritto, è trovarsi di fronte a opere che mettono in campo soluzioni iconografiche sorprendenti e inaspettate. È uno dei frutti della grande libertà che il cattolicesimo ha sempre lasciato agli artisti e ai loro committenti di mettere in campo la loro immaginazione per dare piena verosimiglianza alle storie che rappresentano. Per questo da questa settimana questa rubrica Riquadri entrando nel secondo ciclo della sua breve storia, vi proporrà ogni settimana delle “sorprese” iconografiche.

La prima di queste sorprese è davvero considerevole: l’opera che vedete è di Bernardino Luini, fa parte di un ciclo di affreschi dipinti per la chiesa milanese di Santa Maria della Pace, affreschi strappati e oggi custoditi alla Pinacoteca di Brera. Luini è un importante artista lombardo, che ha avuto l’avventura (o la disavventura…) di doversi ad un certo punto della sua vita sintonizzare con la rivoluzione che Leonardo aveva introdotto nei suoi lunghi anni milanesi. Per lui questo doversi misurare con la lingua pittorica di Leonardo, così fluida e così nuova, doveva essere una gran fatica. Così quando poteva, si metteva da parte e ripescava quel suo stile molto lombardo e molto popolare, che era stato travolto dalla moda del leonardismo. Gli affreschi di Santa Maria della Pace sono proprio uno di quei casi. La pittura è semplice, netta nei tratti, e non insegue gli effetti sfumati che dopo il Cenacolo (1498) erano diventati tendenza dominante a Milano ma non solo. Luini tra l’altro – e qui veniamo alla sorpresa iconografica – con quella semplicità ritrovata si sofferma nel racconto della vita di Giuseppe, su un momento che non si vede mai rappresentato: è quello di Maria e Giuseppe che dopo le nozze se ne tornano a casa. La scena, tutta verticale è assolutamente stupenda. I due sposi si tengono mano nella mano camminando verso Nazareth, ma l’aspetto indimenticabile dell’affresco di Luini è il modo con cui i due si guardano, come due sposi sereni e innamorati. Giuseppe sta parlando e sicuramente sta raccontando qualcosa di bello o divertente a Maria, che non si sottrae certo ma ammicca con un sottile sorriso di complicità.

La loro strana situazione non sembra davvero porre problema, né all’uno né all’altra. Senza calcolo, ma per un istinto sano, Luini ci dice che quel momento era un momento di assoluta, tranquilla normalità. Per quanto fosse speciale la loro chiamata, Giuseppe e Maria non erano proprio tipi da effetti speciali…

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