16 Giugno 2025

Dalle armi di distruzione di massa di Saddam a quelle iraniane

di Davide Malacaria
Dalle armi di distruzione di massa di Saddam a quelle iraniane
Tempo di lettura: 5 minuti

“La questione non è se il regime iracheno debba essere eliminato, ma quando; la questione non è se si desidera vedere un cambio di regime in Iran, ma come ottenerlo. Se eliminate Saddam, il regime di Saddam, vi garantisco che avrà enormi ripercussioni positive sulla regione. Penso che la gente che vive accanto a noi in Iran […] dirà che il tempo di tali regimi, di tali despoti, è finito”.

Kerry Reminds Congress Netanyahu Advised U.S. to Invade Iraq

Era il 12 settembre del 2002 quando l’allora semplice deputato Benjamin Netanyahu faceva questo discorso al Congresso esortando gli Stati Uniti ad attaccare l’Iraq, cosa che avvenne nel 2003 dopo una intensa campagna propagandistica per convincere il mondo del pericolo delle armi di distruzione di massa di Saddam.

I guerrafondai consegnati al credo delle guerre infinite non hanno molta fantasia. Non serve: sanno che, come accadde allora, la politica e l’informazione si sarebbero prontamente adeguate, con eccezioni meritorie, creando un clima favorevole ai loro crimini nell’opinione pubblica.

Oggi non c’è stato neanche bisogno di inventare di sana pianta l’esistenza delle armi di distruzione di massa dell’Iran. È bastata la denuncia dell’Agenzia atomica internazionale (AIEA) su asserite violazioni di Teheran dell’accordo sul nucleare, che però non segnalavano la bomba in arrivo, per aprire il vaso di Pandora.

E dire che poco più di due mesi fa, il 25 marzo, l’Intelligence nazionale Usa, che pure ha rapporti stretti con l’AIEA, aveva negato sia che l’Iran stesse lavorando all’Atomica sia che avesse intenzione di farlo, dal momento che sul tema c’è una fatwa – una scomunica – dell’ayatollah Khamenei.

Tulsi Gabbard Says Iran Not Believed to be Building a Nuclear Weapon

La tattica delle “armi di distruzione di massa”, scrive Larry Johnson sul sito del Ron Paul Institute, “fu impiegata nel 2002/2003 per giustificare un attacco all’Iraq […]. Ora sappiamo che era una menzogna, ma la propaganda fu efficace nel generare il sostegno […] all’invasione dell’Iraq”.

The Silver Lining in the Dark War Cloud Over Iran

“Oggi assistiamo a un tentativo simile, solo che questa volta l’Iran viene falsamente accusato di aver arricchito l’uranio per costruire una bomba. La menzogna sulle armi di distruzione di massa in Iraq , come l’attuale bugia sull’Iran, ha un solo scopo: giustificare un’azione militare per ottenere un cambio di regime”, che Netanyahu ha evocato esplicitamente.

A tale scopo servono gli omicidi mirati della dirigenza iraniana che si snodano in parallelo ai bombardamenti delle infrastrutture chiave del Paese: destabilizzare la leadership e creare buchi della sicurezza interna per aprire spazi a una sollevazione popolare (in passato gli antagonisti dell’Iran hanno provato a dare spallate al governo usando cellule dormienti all’interno del Paese che hanno fatto leva sul malcontento popolare; da vedere se hanno ancora risorse simili).

Ma Israele non può condurre una guerra di lungo termine contro l’Iran, non ha risorse necessarie per resistere al martellamento iraniano. Gli servono gli americani. E qui si gioca tutto il conflitto.

Trump è in confusione totale, come evidenziano le sue dichiarazioni: afferma che Israele ha fatto un lavoro “eccellente”; poi dice che vuole che la guerra finisca, che l’accordo con Teheran è ancora possibile; quindi, che Putin avrebbe la soluzione; sembra poi che abbia posto il veto all’assassinio di Khamenei (niet che Netanyahu nega rilanciando, in parallelo, l’allarme che l’Iran vorrebbe uccidere Trump… falsità di facile interpretazione).

Trump ruled out Israeli assassination of Iran's Supreme Leader, U.S. officials

Allo stesso tempo, Trump fa dichiarazioni roboanti sulla reazione durissima se l’Iran osa toccare obiettivi americani, cosa che prima o poi potrebbe accadere, o per errore o per quelle operazioni false flag che appartengono alla cassetta degli attrezzi dell’intelligence israeliana (Haaretz).

Peraltro, di false flag che hanno innescato guerre è piena la storia, dall’affondamento dell’Us Maine che innescò la guerra ispano-americana all’operazione Himmler che avviò l’invasione nazista della Polonia, all’inganno del Golfo del Tonchino che fece entrare gli Usa nella guerra del Vietnam etc.

Né rassicura quanto scrive Military Watch: “L’Aeronautica militare statunitense ha effettuato un massiccio dispiegamento senza precedenti di aerei cisterna KC-135 e KC-46 attraverso l’Atlantico dalle basi sulla terraferma americana, suscitando forti sospetti sul fatto che i velivoli possano essere destinati a partecipare alla guerra israelo-iraniana”.

Trump sembra aver ripetuto gli errori del precedente mandato: la presunzione di poter gestire da solo la macchina da guerra americana lo ha messo in un angolo. Il movimento Maga è sul piede di guerra: i suoi esponenti che gli rinfacciano il sostegno incrollabile a Israele, ma gli concedono l’ultima possibilità: la sua presidenza sarà giudicata da quel che farà in questa temperie.

Peraltro, a incrementare la confusione dell’Imperatore le accese proteste interne e l’omicidio mirato ad opera di un pazzo ben addestrato della deputata della Camera dello Stato del Minnesota Melissa Hortman – che ha preceduto un analogo tentativo di omicidio di un esponente del Senato dello stesso Stato – amica intima di Ilan Omhar, la prima esponente islamica del Congresso Usa insieme alla correligionaria palestinese Rashida Tlaib.

Quanto a Israele, inutile ricordare che Netanyahu ha centrato tutti i suoi obiettivi. Ha compattato Israele e l’intero Occidente nella sua guerra santa contro l’Iran, che potrebbe consentirgli di ergersi a dominus incontrastato del Medio oriente. Infine, ha fatto sparire il genocidio di Gaza dai radar, nonostante vada avanti come e peggio di prima: la mattanza diuturna prosegue e la zona di evacuazione dei civili è stata estesa al 70% della Striscia.

Va, peraltro, ricordato che i piloti che sganciano bombe sull’Iran sono gli stessi che fanno strame di bambini di Gaza. Ne accenna Gideon Levy su Haaretz: “Le ali sulle uniformi dei nostri piloti dell’aeronautica, macchiate del sangue di migliaia di bambini e decine di migliaia di innocenti, sono state purificate in un istante dopo le missioni in Iran”.

Trumpets of Victory Are Sounding, but Its Alluring Melody Will Deceive Israelis

Da vedere se Russia e Cina offriranno aiuto militare indiretto all’Iran, cosa che rischia di incendiare il mondo perché l’Occidente non accetterebbe che i suoi rivali facciano quanto fanno loro per l’Ucraina. E il mondo sarebbe messo a dura prova anche se Teheran desse seguito alla sua minaccia di bloccare lo Stretto di Hormuz, da cui passa tanto del petrolio globale. Secondo tanti analisti l’economia del pianeta collasserebbe (poco importa a Netanyahu & c. che vogliono la loro vittoria pereat mundus). Forse no, ma sarebbe comunque un disastro.